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Canoa e kayak sui fiumi ( Italy ) - archivio
 

Canale Scavizzolo, discesa in canoa - kayak ( Parco del Ticino - regione Lombardia )  -- Giugno 2009
Non consiglio la discesa in canoa del canale Scavizzolo! Oltre il consueto numero spropositato di zanzare e tafani agguerritissimi, abbiamo trovato decine e decine di tronchi d'albero di traverso nel canale. Trasbordi a non finire, passaggi difficoltosi tra rami, alberi da superare di slancio per non dover scendere dal kayak, ecc.
L'ambiente è proprio una giungla, decisamente interessante dal punto di vista naturalistico-paesaggistico ma il percorso fluviale non è  neanche lontanamente paragonabile a quello che trovammo nella precedente discesa effettuata nel mese di Maggio 1996. Quella volta trasbordammo, se ben ricordo, solo una decina di volte. Non abbiamo visto nutrie. Lo Scavizzolo si trova nel Parco del Ticino (regione Lombardia) nella zona tra Vigevano e il ponte di Bereguardo.


fiume Sesia ( discesa fluviale dallo sbarramento di Quarona al ponte del Campo di Motocross / Bowling)  --  Aprile 2009
 Imbarco spiaggetta riva sinistra a valle dello sbarramento di Quarona, sbarco riva destra vicino al campo di motocross ( sotto il ponte stradale ).
Non consiglio la navigazione in canoa del tratto sopra indicato in quanto ho visto vari scarichi fognari immettere direttamente il loro contenuto nel fiume Sesia presso il comune di Borgosesia. Sottolineo anche la presenza, da Borgosesia in poi, di tre sbarramenti artificiali formati da grossi massi e terra. Tutti sono trasbordabili sulla destra ma l'ultimo richiede particolare attenzione nel fermarsi almeno 250 metri prima onde evitare di doverlo affrontare con il kayak. Quest'ultimo sbarramento presenta un passaggio altamente pericoloso. Non potendo fare diversamente, in quanto non ci siamo fermati prima a dx, il terzo sbarramento lo abbiamo fatto tutto sulla sinistra dopo esserci fermati su un isolotto di sassi in mezzo al fiume. Ci e' andata bene, ma non e' il caso di ritornare su questo tratto del Sesia... Peccato perche' ci sono alcune belle rapide nel percorso in questione ed una bella zona di rocce rosse dopo il primo sbarramento a Borgosesia. Aggiornamento (Giugno 2011): nel corso di un sopralluogo a piedi, ho notato che alcuni sbarramenti a valle di Borgosesia sono cambiati completamente rispetto alla discesa effettuata nel mese di Aprile 2009. Pertanto siate molto prudenti se intendete navigare questo tratto.


Torrente Stura del Turchino,  descrizione percorso fluviale a cura di Andrea Garbarino mappa del torrente Stura del Turchino
torrente Stura del Turchino  (provincia di Genova, regione Liguria -- provincia di Alessandria, regione Piemonte)

Il tratto navigabile va da Rossiglione ad Ovada lungo circa 10 km, eventualmente si può dividere la discesa a metà sbarcando od imbarcandosi in  località Gnocchetto. Prima e dopo il torrente non è molto interessante presentando tratti di II  grado al massimo. A Rossiglione arrivando da Ovada si deve entrare in paese scendendo a sx appena vedete il paese, 30 m e sulla dx trovate una chiesa con una piazzetta. Posteggiate li. Per l'imbarco dovete prendere una stradina sul lato opposto della chiesa e troverete un vecchio ponte. Passate sotto al ponte e l'imbarco è lì. Se avete difficoltà chiedete del vecchio ponte di Napoleone. Se arrivate da Genova ed uscite dall'autostrada a Masone dovete passare tutto il  paese di Rossiglione dirigendovi verso Ovada e svoltare a destra ritornando nella strada che ho già descritto. Lo sbarco o imbarco intermedio è in località Gnocchetto (circa). Circa 6 km dopo Ovada (e dopo 3 passaggi a livello) troverete sulla dx un locale con un ampio parcheggio, sul lato opposto (verso il torrente) c'è una strada sterrata che porta ad un guado. L'imbarco o sbarco è li. Se arrivate da Rossiglione dovete oltrepassare la località Gnocchetto e dopo circa un km  troverete il suddetto locale e svoltate a destra.
Ad Ovada uscendo dal casello svoltate a dx, passate il ponte sullo Stura e svoltate ancora a dx verso Ovada. 50 m sulla dx c'è una piazzola di sosta. Lo sbarco è li, in corrispondenza di uno sbarramento di 2 m. Tutto il tratto è facilmente ispezionabile e presenta dei trasbordi tutti facili e ben visibili. Soltanto con acqua molto alta il tratto iniziale diventa abbastanza impegnativo (IV continuo potente).  Il tratto da Rossiglione ad Ovada è di III grado con un passaggio di IV con molta acqua.
Dopo la partenza ci sono alcune rapide brevi e divertenti. Dopo 1 km il torrente fa una curva ampia verso sx e c'è una diga di 6 m da  trasbordare a sx con un ampio lago per cui non presenta problemi. 500 m dopo inizia una serie di rapide continue e manovriere con un imbuto finale (IV)  sul lato sx. poi si continua con altre rapide piuttosto facili fino ad una curva verso sx (si vede il viadotto dell'autostrada) da lì fino al punto di  imbarco/sbarco intermedio non vi sono rapide di rilievo. Soltanto 100 m dopo un ponte in ferro c'è un piccolo sbarramento in pietre che può dare problemi con molta acqua. L'imbarco/sbarco intermedio avviene ad un guado da trasbordare. Il tratto da Gnocchetto ad Ovada è al massimo di III grado e non presenta  punti di rilievo. Spero di essere stato chiaro. Il livello d'acqua normalmente è insufficiente per una discesa. Soltanto dopo abbondanti piogge il torrente diventa praticabile o durante il disgelo.Per questo torrente (come per l'Orba e il Gorzente) bisogna cogliere l'attimo anche perché le piene spesso durano solo uno o due giorni. Se siete interessati vi conviene scrivermi una e-mail per avere la situazione aggiornata. Buone discese. 
Andrea Garbarino andrea.garbarino [at] libero.it
(n.d.r.: questa descrizione di Andrea G. è datata Gennaio 2001. Con il tempo il percorso fluviale può subire sostanziali modifiche! Ricordatevelo....)
 


elenco fiumi italiani    --    l'energia idroelettrica ( deflussi minimi vitali )      --      l'energia idroelettrica ( l'impatto ambientale )


Scempio del fiume Anza!  a cura di Marco S. -- 16 Settembre 2000
(Valle Anzasca, regione Piemonte - strada statale n. 549 per Macugnaga)

L'Anza nasce dai ghiacciai del massiccio del Monte Rosa  ed è affluente di destra del fiume Toce in Val d'Ossola. Il 16 settembre 2000 ho disceso in kayak il mitico fiume Anza insieme ai miei amici. A San Carlo i lavori per una diga (e non un modesto sbarramento!) proseguono a poche decine di metri dalla Centrale Elettrica già esistente. L'alveo del fiume è stato ormai rovinato in modo orrendo dalle ruspe!! C'e' da vergognarsi!
Quello che sino a due anni fa era uno splendido tratto fluviale con bellissimi massi modellati e levigati nel corso degli anni dall'acqua dei ghiacciai del Monte Rosa è stato annientato! Le sponde hanno subito medesima sorte. L'Anza è irriconoscibile: qui non è più un fiume! A San Carlo nel letto e sulle rive dell'Anza si trovano molti blocchi abbandonati di cemento armato con tondini metallici sporgenti.
Il tratto fluviale dell'Anza che potete vedere in questa mia foto del 1997 è stato rovinato !
Anche il torrente DIVERIA, affluente di destra del fiume Toce, sta per essere definitivamente massacrato dalle opere dell'uomo (Val Divedro, regione Piemonte)!
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Fiume Anza
(Valle Anzasca, strada statale n.549, provincia Verbano-Cusio-Ossola)  Ottobre 2001
Purtroppo i lavori per l'imponente sbarramento sul fiume Anza  presso San Carlo sono giunti ormai al termine. L'acqua, che una  volta era rilasciata dalla centrale elettrica di San Carlo, ora  verrà ripresa dopo neanche 40 metri e fatta sparire in un tunnel sulla destra idrografica dell'Anza.  L'Anza, già massacrato e prosciugato dalla diga di Ceppo Morelli e dalla diga-sbarramento di Molini, tra non molto non esisterà più persino nel tratto da San Carlo a Molini. Lo scempio perpetrato nei confronti dell'Anza è di proporzioni colossali! 
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Fiume Anza - Valle Anzasca - regione Piemonte - Italy  Giugno 2002
1nuovissimo sbarramento di S.Carlo  2tratto a valle dello sbarramento  3luogo di sbarco nelle Gole   4tratto assolutamente impraticabile!

Foto #1: l'enorme e nuovissimo sbarramento sul fiume Anza a San Carlo-Vanzone (provincia Verbano-Cusio-Ossola, reg. Piemonte). 
Nel momento in cui è stata scattata la foto, le porte erano alzate.Il fiume Anza nasce, come il Sesia, dai ghiacciai del Monte Rosa ed è già interrotto dalla diga di Ceppo Morelli e dallo sbarramento di Molini ....ci mancava solo quest'ultimo sbarramento con tanto di argini cementificati e acqua deviata in una galleria realizzata a monte dello sbarramento sulla destra idrografica dell' (ex)-fiume!

Foto #2: questo bellissimo percorso fluviale è stato rovinato nel corso dei lavori......ed ora, a causa del nuovo gigantesco sbarramento, rimarrà senz'acqua?!!
( la foto risale all'Aprile 1997: lo sbarramento non esisteva; il canoista ritratto scendeva l'Anza insieme ad un gruppo di soci dell'Associazione Kayak Como ).

Foto #3: la spiaggia di sassoni sulla sinistra è il  luogo di sbarco consigliato del tratto iniziale delle Gole, con imbarco a valle dello sbarramento di Molini. 
Un chilometro più avanti inizia l'incredibile e misterioso tratto impraticabile delle maestose Gole del fiume Anza. (quando ho scattato la foto, la portata d'acqua era molto scarsa)

Foto #4: ecco l'inizio del lungo tratto impraticabile delle Gole dell'Anza. A tutt'oggi risulta effettuato un solo tentativo ( anno 1978 ) con estenuanti e pericolosissimi trasbordi tra massi ciclopici e sponde verticali... (quando ho scattato la foto, la portata d'acqua era molto scarsa)

Tutte le foto dell'Anza sono diapositive realizzate da chi gestisce questo sito. Clicca sulle foto per vedere l'immagine ingrandita

Diveria e Anza: ma l'acqua dov'è?  5 Luglio 2002
Tutto come previsto. I fiumi Diveria  (Val Divedro) e Anza (Valle Anzasca) hanno pochissima acqua a causa dei prelievi effettuati da dighe e sbarramenti!! Parlando con alcuni anziani che vivono in Valle Anzasca ho saputo che anche l'acqua di varie sorgenti del lato destro dell'Anza viene "fatta sparire" ed incanalata. In questi giorni oltretutto a Macugnaga sono giustamente preoccupati per il cosiddetto "lago effimero"che si è formato  a 2.200 metri di quota e che contiene alcuni milioni (!) di metri cubi d'acqua. Se il "lago effimero" riversasse tutta quell'acqua verso valle.....
Ma perchè nessuno prima si è mai preoccupato dell'ennesima "offesa" (leggi: un altro enorme sbarramento) fatta al fiume Anza ed alla Valle Anzasca? Non bastavano gli sbarramenti-diga di Molini e Ceppo Morelli? Serviva anche quello di Vanzone-SanCarlo per prosciugare ed annientare definitivamente l'(ex)-fiume Anza? E se la natura prima o poi si ribellasse?

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In difesa del fiume
Sarca
(Maggio, Giugno e Luglio 2000)  Inviate email in difesa del fiume SARCA (regione Trentino)
In data 9 maggio 2000 ho ricevuto questa email dal Gruppo Titanic di Riva del Garda. Un grazie di cuore dagli amici dei fiumi trentini per la pronta risposta per il fiume Sarca, la solidarietà dimostrata da voi e molte altre associazioni fluviali di sport e ambientaliste ci spingono ancor di più a rilanciare l'iniziativa . "Salvate il fiume Sarca via internet", se vi è possibile fate girare la voce perchè non venga ignorata da parte della Provincia Autonoma di Trento la scadenza del 27 giugno 2000 che vuole
che venga rilasciata a valle delle prese d'acqua di alcuni corsi d'acqua della regione una portata minima di sopravvivenza, nutriamo a ragione fortissimi dubbi che sarà rispettata .....scrivete il seguente testo: " ridate l'acqua al fiume Sarca!"....... In data 26 giugno 2000 ho ricevuto quest'altra email:
Ecco, l'acqua annunciata dei rilasci minimi vitali è arrivata puntuale e pochissima nei fiumi della regione Trentino, nonostante i mass media locali si siano sprecati con articoli trionfanti per accogliere la rinascita dei fiumi si sapeva con largo anticipo di che si trattasse. Nonostante tutto ciò adesso la gente si chiederà quali siano le reali portate d'acqua dei fiumi, il Sarca da 0,6 metri cubi al secondo è arrivato a circa 1,7 metri cubi e solo nella sua parte terminale, peccato che il letto del fiume sia talmente grande da diperdere quel poco di più che riceve. La beffa è quindi servita, ma domenica 2 luglio ci piazzeremo al ponte di Arco (provincia di Trento) con le foto del Sarca del 1960, quando vedeva scorrere nel suo letto anche 40, 50 metri cubi al secondo, le sue trote non erano certamente grandi come le .... che ci hanno raccontato ma certamente abbastanza per far pensare. Ok, questo è anche un risultato storico, ma deve essere visto solo come un primo passo non un regalo sofferto della banda (....) per rilanciare la sua immagine altrimenti la loro carità la rispediamo al mittente!! Evidentemente gli appelli sono serviti a qualcosa ma ora non vorremmo siano fraintesi, quindi amici se volete aiutarci ancora per la causa del fiume Sarca vi chiediamo gentilmente di inviare il seguente messaggio:   < Il Sarca non vuole la carità. Vuole vivere!  > (n.d.r.: prendete nota dei quattro indirizzi email qui sotto riportati e inviate email) ass.urbanistica@provincia.tn.it  --  segr.pres@provincia.tn.it -- 
altoadi@tin.it  --  ass.ambiente@provincia.tn.it
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Due litri d'acqua al fiume del Garda - Il
22 giugno 2000 "per salvare il Sarca"
- Nicoletta Novello, Arco (Trento)
Prima con la mascherina antigas a bordo di canoe, poi con un  messaggio lanciato in rete "Ridate l'acqua al Sarca", rimbalzato come un tam tam per chiedere solidarietà e sostegno alla lotta per la ripresa del più grande immissario del lago di Garda. L'ultimo atto di protesta degli ambiental-canoisti trentini contro lo sfruttamento dell'Enel ai danni delle acque del Sarca ha visto arrivare in provincia centinaia di e-mail solidali (l'indirizzo è segr.press@provincia.tn.it) da associazioni e comitati (quello per il Chiusella, il Sesia, il Seveso) mobilitati contro lo scempio di  fiumi in via di estinzione. Nasce dal massiccio dell'Adamello Brenta, ma dopo pochi  chilometri il Sarca va già in secca. Dagli anni '60 lo sfruttamento idroelettrico ha estorto ai suoi 77 chilometri (con un bacino che si estende su una superficie di 1.017 km) tanta energia da poterla  esportare, con una centrale, quella di Santa Massenza, tra le più  grandi d'Europa. Dai 25 metri cubi al secondo di portata degli anni Cinquanta, il Sarca oggi è ridotto allo 0,7 (diventano 3 metri cubi solo il mercoledì dalle 9,30 alle 11). Le foto dei pescatori con  trote da guinness dei primati stanno solo nell'album dei ricordi, mentre un club di canoa si è visto chiedere 70 milioni dall'Enel per avere acqua a sufficienza per una gara. "Meno del 10 per cento dei corsi d'acqua alpini sono in condizioni  naturali, e il Sarca non fa eccezione", ci spiega Fulvio Forrer,  urbanista e promotore del comitato permanente di difesa delle  acque. "Oltre alla mancanza d'acqua, a degradare il fiume c'è lo scarico dell'industria turistica e le opere di regimazione idraulica  che hanno inaridito il fiume, spezzandone il corso naturale".  Per la rinascita del Sarca, però, oggi forse un'occasione c'è.
L'attenzione di ambientalisti, assessori comunali e provinciali è  puntata al 22 giugno, data in cui per la prima volta nel Trentino  sarà rilasciato da ognuna delle 14 prese sul Sarca, il minimo  deflusso vitale, così come sancito dal decreto 152 dell'ex ministro Ronchi, quantificato in 2 litri al secondo per chilometri quadrato di bacino sotteso.
"E' un embrione rivoluzionario, a cui siamo arrivati dopo anni di  proteste, lotte e petizioni", commenta Forrer, che è anche nel direttivo della Commissione internazionale per la difesa delle Alpi,  "ma se il criterio è buono la quantità è una presa in giro: il quantum va determinato su ogni singolo segmento di fiume". Di  "passo in avanti" parla l'assessora provinciale verde all'Ambiente Isa Berasi, il cui dipartimento ha dichiarato il 2000 l'anno dell'acqua. "Finora bisognava fare ingiunzione all'Enel per avere un rilascio, adesso non più, e per i prossimi due anni non daremo più concessioni per dedicarci allo studio e al controllo delle risorse idriche sul territorio". Definisce il rilascio sperimentale  "una conquista storica" il vicepresidente della giunta provinciale, il  diessino Roberto Pinter, a capo anche di quel comitato per  l'indirizzo del piano di utilizzazione delle acque che, in accordo col governo, andrà a definire in futuro la quantità di deflusso  minimo vitale. Superiore, ovviamente, ai 2 litri al secondo. Se attenzione c'è e risorse anche (la giunta provinciale ha appena  varato un piano da 130 miliardi per la depurazione di acque che da sole non si depurano più), rimangono dubbi e interrogativi. "Il 22 giugno rinasce il Sarca? No, si gira nella tomba. Per farlo resuscitare serve ben altro: lo sanno anche i pesci. L'acqua è vita", denuncia il volantino distribuito in scuole e università dagli ambientalisti. Attendono al varco la scadenza di giovedì  prossimo, già pronti a protestare e munire di rotelle, se l'acqua non bastasse, le loro canoe.
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Fiume Trebbia (provincia di Piacenza, regione Emilia Romagna)
Il Comitato di Coordinamento Difesa Valtrebbia ha indetto un'assemblea pubblica presso il Salone Parrocchiale di Rivergaro (provincia di Piacenza) il giorno 22 febbraio 2002 alle ore 21. Ammodernamento della Statale 45: una strada per la Valtrebbia o contro la Valtrebbia? Nel corso dell'incontro sono state illustrate le tre soluzioni progettuali all'esame dell'ANAS per la ripresa dei lavori a Perino. Comitato di Coordinamento Difesa Valtrebbia - per informazioni - fratus.de.balestrini@tin.it SENATO DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Interrogazione Orale ai Ministri dell'Ambiente e tutela del territorio e dei  Beni e attività culturali 
- Per sapere, premesso che: - In data 14/4/1997,  i Comitati Difesa Valtrebbia attraverso un esposto-diffida denunciavano alle autorità competenti che i lavori relativi alle opere di ammodernamento della strada Statale n.45 di Valtrebbia venivano effettuate in contrasto con le prescrizioni del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, arrecando un grave danno al fiume Trebbia; - in data 11/7/1997, in esito all'esposto, con Decreto del Direttore Generale del Ministero dei Beni culturali e Ambientali, veniva disposta la sospensione dei lavori, contestandone la portata modificativa delle caratteristiche ambientali dell'area interessata, con conseguenti danni gravi al patrimonio  ambientale  e paesaggistico;  - in data 31/12/1997, con Decreto della stessa autorità ministeriale, veniva disposta la parziale revoca del precedente decreto per il solo completamento del I° lotto, su proposta della competente Soprintendenza;  - in data 29/6/1998, il progettista Ing. Salizzoni, per incarico ANAS, presentava una soluzione realizzativa alternativa  e la  inviava alla Soprintendenza, la quale, successivamente,  comunicava il proprio diniego;  - in data 28/7/1998 l'ANAS trasmetteva alla Soprintendenza un nuovo progetto, la quale lo accettava di massima, restando in attesa di progetto definitivo; - in data 7/2/2000, la Provincia di Piacenza inviava alla Soprintendenza un' ipotesi di tracciato, coincidente con quello del primo progetto ANAS che era stato però valutato negativamente;  - in data 25/7/2000, la Regione Emilia Romagna, in approvazione del Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Piacenza, con delibera della Giunta, stabiliva che "l'attuazione dei progetti di ammodernamento della SS.45 e di realizzazione della tangenziale di Piacenza dovranno rapportarsi alle caratteristiche morfologiche della zona, al fine di non compromettere parti dell'alveo inciso e del tessuto insediativo storico";  - in data 14/27/2001, i Comitati di Difesa Valtrebbia presentavano alla Soprintendenza un proprio progetto, rispettoso delle suddette indicazioni regionali, che prevede il raccordo del viadotto già realizzato con la preesistente sede stradale, in ossequio al criterio della minima compromissione possibile del fiume Trebbia;  - in data 20/12/2001, l'ANAS presentava tre progetti per la prosecuzione della strada, una delle quali coincidente con quella dei Comitati di Difesa, una corrispondente alla prosecuzione in alveo della tratta già realizzata e la terza di tenore intermedio;  - in data 15/2/2002, l'ANAS presentava alla Soprintendenza un progetto relativo al tracciato in alveo che contrastava con le previsioni della pianificazione già citata e degli indirizzi delle Autorità che si erano in passato espresse in merito;  - considerato:  - che dalle notizie di stampa accluse risulta che un senatore sia formalmente intervenuto nel procedimento amministrativo in corso presso il Ministero dei Beni culturali convocando riunioni e dettando indirizzi senza averne titolo, e ledendo gravemente l'autonomia gestionale dei competenti funzionari;  - è noto che il principio di separazione dei poteri e di autonomia dell'amministrazione dal Parlamento e dalle forze politiche è fissato dalla nostra Costituzione e se violato può dare luogo a un conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale;  - alcune affermazioni  del senatore stesso riportate dalla stampa risulterebbero minacciose e senz'altro offensive nei confronti del funzionario "recalcitrante" rispetto alle illegittime direttive del parlamentare; per sapere:  - se i Ministeri competenti possano intervenire ripristinando la correttezza dell'azione amministrativa in atto, contrastando anche l'azione invadente e illegittima del succitato senatore; se non sia necessario e urgente che tutte le autorità interessate anche attraverso un protocollo d'intesa, ribadiscano il principio secondo cui l'opera va proseguita con la minore compromissione possibile del fiume, ricollegandosi al tracciato preesistente e avendo cura di demolire le opere già realizzate abusivamente in alveo prima del decreto di blocco.  Roma, 7 marzo 2002        Nando Dalla Chiesa, Anna Donati 
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Fiume Ticino
5 Luglio 2002
Molte spiagge del fiume Ticino (regione Lombardia e Piemonte) sono già ridotte ad un immondezzaio! Bottiglie di vetro e di plastica, sacchetti di plastica, piatti di plastica, cartacce e quant'altro sono in ogni dove. I colpevoli cercateli tra coloro i quali vanno a prendere il sole ed a fare il bagno nelle acque dell' ormai ex- "fiume azzurro"  abbandonando poi i rifiuti delle loro merende e dei loro pic-nic sulle rive e nell'alveo del Ticino.  
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Salviamo il Tagliamento, l'ultimo fiume selvaggio alpino (regione Friuli Venezia Giulia) 
Marzo 2003
www.wwf.it/lavoro/petizioni/tagliamento.asp  (paginaweb rimossa)
Il Tagliamento, risparmiato da pesanti interventi di regimazione idraulica, è l'ultimo corridoio fluviale delle Alpi che mantiene condizioni prossime alla naturalità. E' un vero e proprio ecosistema d'importanza europea in quanto unico modello di riferimento, per comprendere le dinamiche fluviali naturali. Il mantenimento delle sue condizioni di naturalità è un caposaldo per la Direttiva quadro europea sull'acqua e per il futuro Protocollo Acqua della Convenzione per la protezione delle Alpi (per la quale la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, CIPRA, ha status di osservatore ufficiale). Chiediamo pertanto alla Regione Friuli Venezia Giulia e alla Commissione Europea di: --Non dar corso agli interventi di regimazione idraulica previsti lungo l'asta fluviale, attraverso la costruzione di opere per il controllo artificiale delle piene, la sottrazione d'acqua, argini e rinforzi e di impedire l'urbanizzazione e lo sviluppo di aree industriali in aree di pertinenza fluviale --Sviluppare misure sostenibili e innovative per il controllo delle piene lungo il tratto di fiume canalizzato della Bassa friulana senza generare impatti negativi nei tratti a monte.--Sviluppare una strategia di conservazione di lungo termine- ad esempio istituendo una riserva della biosfera - per il Tagliamento che di fatto costituisce l'asse portante di riferimento dell'intera Regione dal punto di vista sia naturale che culturale.
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Enns Kummerbruecke (Austria/ Österreich)
Ho ricevuto e pubblico il seguente appello inviatomi dall'Austria. Sostenete per favore l'iniziativa Enns Kummerbrueck 
Ciao canoista italiano! Sostenete per favore l'iniziativa Enns Kummerbruecke austriaca, prendendo parte alla richiesta di informazioni su Internet a www.kajak.at. Inviate per favore questo appello ai vostri soci, ad altre organizzazioni di canoisti o ad amici del vostro paese. Questo è l'indirizzo internet per la richiesta di informazioni: www.kajak.at/index.0.php?chapter=./news/Kummerbruecke.2003.03.eng.php
Grazie molto! Saluti da Peter Feldhammer  peter@kajak.at  ---  www.kajak.at
Che cos'é il Kummerbruecke .... Il Kummerbruecke si trova ai margini del fiume ENNS che a sua volta é nel cuore del Parco Nazionale die Gesaeuse ed è uno dei giri più attraenti nella parte orientale dell'Austria.In estate viene rilasciata una quantitá di acqua pari a 4-7 metri cubi/sec da una diga elettrica, questo significa che é troppo poco per praticare lo sport d´acqua viva. Il Comune Johnsbach nella Stiria ha avviato ora un'iniziativa, l'obiettivo é di fare arrivare una quantitá d´acqua continua sul giro canoistico del Kummerbruecke Enns con circa 15 m3/sec da venerdì a domenica. www kayak.at promuove questo obbiettivo, una richiesta di informazioni si trova su Internet ed è stata già avviata nel mese di marzo,A tutti i canoisti di Italia, Germania, Slovenia, Repubblica Ceca e  Slovacchia chiediamo un sostegno per questa richiesta.
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Sabato 27 Settembre 2003
 Eco Forum Valtaro "Puliamo il mondo"
Su proposta dell'assessorato all'ambiente del Comune di Borgo val di Taro nella persona dell'assessore Renato Molinari quest'anno l'iniziativa è proposta anche alla popolazione dell'alta valle del Taro e in special modo del Capoluogo. E' purtroppo esperienza di tutti i frequentatori di fiumi e boschi la incivile abitudine di abbandonare rifiuti all'aperto, le bottiglie e i sacchetti di plastica sono diventati i nuovi fiori dei Nostri campi e dei greti dei Nostri fiumi. Sabato 27 settembre alle ore 9.00 raduno in Piazza Manara a Borgo val di Taro per una mattina di concreto impegno, una mattina insieme in allegria per educarci ed educare a comportamenti più rispettosi dell'ambiente. Sono stati già individuati dei Siti da ripulire, e armati di guanti e attrezzi si procederà ad una pulizia di strade, greti e prati che questa estate sono stati vittima di abbandoni indiscriminati di rifiuti di ogni genere. Alla fine dell'iniziativa, assistita dai mezzi del comune, sarà offerto un aperitivo per ringraziare i partecipanti della loro onorevole disponibilità, l'iniziativa avrà termine alle ore 13.00. Si chiede di fornirsi di guanti e eventualmente attrezzi per procedere alla pulizia dei siti individuati.
Eco Forum Valtaro   Il villaggio ecologico di Granara  Ass. Mutuo Soccorso Imbriani - Borgo val di Taro (PR)
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Per non dimenticare...
Giovedì 9 ottobre 2003, ore 22.39 -- 
Momento di silenzio: suono della campana
40° Anniversario della Tragedia del Vajont

Vajont è il nome del torrente che scorre nella valle di Erto e Casso per confluire nel Piave, davanti a Longarone e a Castellavazzo, in provincia di Belluno (regione Veneto).
La storia di queste comunità venne sconvolta dalla costruzione della diga del Vajont, che determinò la frana del monte Toc nel lago artificiale. La sera del 9 ottobre 1963 si elevò un immane ondata, che seminò ovunque morte e desolazione. La stima più attendibile è, a tutt'oggi, di 1909 vittime. Sono stati commessi tre fondamentali errori umani che hanno portato alla strage: l'aver costruito la diga in una valle non idonea sotto il profilo geologico; l'aver innalzato la quota del lago artificiale oltre i margini di sicurezza; il non aver dato l'allarme la sera del 9 ottobre per attivare l'evacuazione in massa delle popolazioni residenti nelle zone a rischio di inondazione. Fu aperta un'inchiesta giudiziaria. Il processo venne celebrato nelle sue tre fasi dal 25 novembre 1968 al 25 marzo 1971 e si concluse con il riconoscimento di responsabilità penale per la previdibilità di inondazione e di frana e per gli omicidi colposi plurimi. Ora Longarone ed i paesi colpiti sono stati ricostruiti. La zona in cui si è verificato l'evento catastrofico continua a parlare alla coscienza di quanti la visitano attraverso la lezione, quanto mai attuale, che da esso si può apprendere.

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Venerdì 17 Ottobre 2003: incontro a Bedonia in Valtaro (provincia di Parma)

Eco Valtaro Forum invita all'incontro di Venerdi' 17 ottobre alle ore 20.45 presso la Casa del Volontariato di Bedonia. Il tema sara' la gestione dell'acqua nella Valle, in concomitanza della protesta per la captazione illegale del torrente Gelana. Non mancate!
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Dighe sul torrente Lima? (provincia di Pistoia, regione Toscana)
 Novembre 2003
Tratto dal quotidiano LaNazione -- PIPAM Forum Lima e centrali idroelettriche (paginaweb rimossa)
Alcuni lettori ci scrivono a proposito della centrale idrolelettrica sul torrente Lima. Ecco la lettera firmata da Francesco Montiroli. 
< Venuti a conoscenza dei progetti riguardanti la realizzazione di nuove centrali idroelettriche sul torrente Lima in località Lucchio e Cutigliano (PT) e di documentazione inerente, siamo sconvolti nel dover constatare come tali interventi promettano senza mezzi termini il totale annientamento del torrente e dell'ambiente circostante. Lo promettono in virtù di dichiarazioni fatte dalla stessa ditta appaltatrice in merito al deflusso minimo vitale, così come per le sovradimensionate condotte forzate realizzate per turbinare portate, che allo stato attuale del torrente non possono che essere considerate impensabili per il corso d'acqua in oggetto.
Lo promettono ancora, per le inutili misure di mitigazione d'impatto ambientale che nonostante le devastanti proporzioni degli interventi in alveo, si limiteranno alla realizzazione di percorsi trekking, solarium, scale di risalita per i pesci, là dove di pesci ne resteranno ben pochi in virtù della mancanza d'acqua, dovuta alla captazione delle centrali. Con questo intervento chiediamo dunque alle associazioni ambientaliste e alle amministrazioni, di opporsi a tali realizzazioni e di valutare semmai l'istituzione di un parco fluviale, in virtù della presenza di un ambiente senza pari nel panorama toscano; ricordiamo infatti che nei torrenti della valle si ritrovano specie ittiche endemiche comprese nell'elenco di cui all'allegato 2 della direttiva europea Habitat 92/44/CEE, quali specie animali d'interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione e per le quali è possibile proporre alla UE progetti del tipo "LIFE-Nature".
Invitiamo inoltre a rilevare, come la perdita di tali habitat non potrà mai essere risarcita in alcun modo, dalla produzione infinitesima di energia elettrica. >

Denuncia contro le nuove centrali idroelettriche sul torrente Lima  (paginaweb rimossa)  Luglio 2004
Ecco il documento firmato da wwf, lega ambiente, fipsas, ass. pesca a mosca, uisp/acquaviva.
Con la presente vogliamo rendere noto che le realizzazioni di nuove centrali idroelettriche sul torrente Lima nella provincia di Pistoia, ad opera della ditta Italbrevetti con particolare riferimento per la centrale idroelettrica di Cutigliano e la centrale di Lucchio con captazione in zona Ponte Sospeso (Comune di S. Marcello Pistoiese), costituiscano l’atto finale del completo prosciugamento e distruzione del torrente nella provincia di Pistoia. Il tutto con scarsi, per non dire nulli, benefici per la comunità locale! Per chiarire riportiamo di seguito le nostre motivazioni che portano a tale evidente conclusione. La Cronistoria:
Fin dalla Conferenza Programmatica della Comunità Montana della Montagna Pistoiese del febbraio 2002, le associazioni ambientaliste, dei pescatori e dei canoisti, hanno mostrato un diffuso scetticismo sui progetti di realizzazione di nuove centrali idroelettriche sul torrente Lima. I progetti si andavano infatti a frapporre ad altri già presenti realizzazioni sui generis, che ormai da tempo alterano il corso del torrente e determinano enormi variazioni di portata durante il solo arco della giornata, mentre ne lasciano completamente asciutto l’alveo in altre zone.
La Lima uno dei più belli torrenti appenninici riconosciuto sia per il suo valore biologico che per la bellezza del suo ambiente, risulta in un susseguirsi di centrali e briglie che ormai lasciano solo intravedere il meraviglioso torrente di un tempo.
La produzione di energia elettrica sfruttando il deflusso dell’acqua ha radici lontane e sulla Lima ne ha prodotto i risultati che oggi appaiono sotto gli occhi di tutti. L’ulteriore sfruttamento del torrente a tal fine appare quindi ora, come lo spremere della buccia di un limone che non ha più succo da dare.
Un’operazione assolutamente insostenibile che dimostra come anche una fonte rinnovabile di energia, della quale non sia stata valutata l’effettiva eco/compatibilità, può divenire fonte di ulteriore impatto ambientale.
Purtroppo nonostante le rimostranze del WWF attraverso vari articoli su più giornali e le campagne promosse dall’Unione Nazionale Pescatori a Mosca, abbiano tentato di far luce sulla questione, in effetti non hanno alla fine scaturito alcun risultato se non piccoli fuochi di paglia, che per così dire (giusto per rimanere in tema), sono serviti solo per placare ulteriormente le acque!
A seguito di una richiesta congiunta WWF - UNPeM Toscana, alla Provincia di Pistoia per avere notizie sui progetti in essere, delle centrali in oggetto, ci vengono fatti pervenire alcuni estratti che nonostante risultassero molto poco esaustivi, già rendevano ben conto della contraddittorietà di tali realizzazioni con l’effettiva situazione di portata del torrente, con particolare riferimento a quello che doveva essere il suo Deflusso Minimo Vitale (DMV) che la società appaltatrice (Spert-Italbrevetti) aveva fatto calcolare da una ditta committente. Tali valori che abbiamo provveduto a girare ad ARPAT, determinarono la perplessità della stessa Agenzia, al confronto con i dati calcolati secondo la formula fornita dall’Autorità di Bacino competente.
Il giorno 18 novembre 2003 è convocata da ENEL la conferenza dal titolo le “Mille Energie dell’Acqua”, conferenza alla quale partecipano tra gli altri ARPAT, Autorità di Bacino del Serchio, nonché le associazioni ambientaliste e di pescatori. Anche in questa circostanza il Dott. Carlo Chinnes consulente dell’ Autorità di Bacino, Dott. Jacopo Tinti per Legambiente e Dott. Ugo Ciulli per Unione Nazionali Pescatori a Mosca (UNPeM), ribadiscano la loro costernazione per le solite centrali, delle quali sebbene ENEL non ne risulta coinvolta nelle realizzazioni ne acquisterà l’ energia prodotta, in contraddittorietà con l’attuale approccio “filo-ambientalista” dell’azienda che per le proprie centrali idroelettriche è a richiedere la certificazione ambientale EMAS.
Alle nuove rimostranze portate da più parti, sia il direttore generale di ARPAT che l’Autorità di Bacino, promettano la convocazione al più presto di una tavolarotonda per dibattere la questione con gli organi interessati….. una tavola rotonda che mai verrà poi convocata.
Oggi: continua lo scempio sul torrente Lima, nonostante ARPAT (dip.to Pistoia prot. interno N. 5681), abbia indicato la contraddittorietà tra i dati di DMV calcolati dalla ditta appaltatrice (Italbrevetti) e quelli calcolati secondo i criteri stabiliti dall’Autorità di Bacino del Fiume Serchio, competente dunque per il torrente in oggetto. Come è visibile nelle foto allegate, il torrente in zona “La Lima” presenta in questi giorni nonostante le continue piogge e le nevicate invernali differentemente dagli altri torrenti appendici, un esigua portata che evidentemente non potrà sopportare ancora una ulteriore captazione pari a quella in fase di realizzazione. Si rimane esterrefatti nel verificare le dimensioni delle condotte, che troveranno sede al di sotto di un alveo già compromesso e che dovranno permettere di turbinare portate fino a 6 mc/s nel comune di Cutigliano e fino a 12 mc/s in zona Ponte Sospeso (Comune di S. Marcello Pistoiese), quando il torrente non ne presenta neppure la decima parte nelle pur eccezionali condizioni di questo anno, con le montagne in giugno che risultano ancora parzialmente innevate!
Si rimane ancor più sconcertati nel verificare che gli enti proposti al controllo, se da una parte testimoniano l’inesattezza dei dati di “Deflusso Minimo Vitale” del torrente, dall’altra non hanno ritenuto opportuno procedere con una accurata Valutazione di Impatto Ambientale, al fine di valutare quali ricadute avranno queste realizzazioni su un torrente la Lima, da anni già maldestramente sfruttato per la produzione di energia idroelettrica, fino alla sua completa derivazione in alvei artificiali, quando non in tubazioni ciclopiche. Si è impotenti di fronte a questo immobilismo da parte di chi pur avendone competenza e dovere, non interviene in difesa dell’ambiente e del territorio, perseverando in un atteggiamento che altro non fa, se non avvallare tali annunciati scempi! E’ con sgomento che ci troviamo a sottolineare ancora una volta, che il torrente Lima è ormai condannato e che il suo sacrificio nonostante ciò che viene propagandato, non potrà essere di alcun giovamento alla comunità.
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Appello per la Val Masino
(prov. Sondrio, regione Lombardia)
- 30 Ottobre 2004
Cari Amici Di nuovo la Val Masino ha bisogno del nostro aiuto. Nel maggio scorso abbiamo vinto, battendoci contro una delle massime idiozie di speculazione ambientale. Grazie al nostro intervento la bellissima cascata del Ferro non è finita a scorrere in un tubo. Oggi veniamo a sapere che la Direzione Generale Territorio e Urbanistica della Regione Lombardia ha dato parere favorevole alla costruzione di ben 3 centraline sempre sulla testata della Val Masino: due in Val Porcellizzo ed una nella Foresta dei Bagni Masino. Probabilmente in Regione Lombardia non conoscono la foresta dei Bagni, uno dei biotopi lombardi piu integri e decantati della Lombardia. Probabilmente non sanno che questa piccola foresta è il centro di 4 laboratori di monitoraggio ambientale e con la cascata del Porcellizzo è un punto di meta per decine di migliaia turisti l'anno. L'ottanta percento di tutte le acque superficiali della Val Masino sono già state captate dall'Enel; alle quali si sono aggiunte le centrali private della Valle Spluga, del basso Masino e di Sasso Bisolo. Da questa radicale e selvaggia rapina si è salvata solo la testata della Val Masino che tra l'altro è zona SIC (Sito di Interesse Comunitario) e fa parte del nascente Parco del Bernina Disgrazia. La Val Masino è una valle povera con mezzi limitati che ha nell'integrità del territorio l'unica sua risorsa. Il Sindaco e la nuova Amministrazione Comunale si stanno battendo con eroica determinazione. Ma c'è un netto squilibrio di forze: siamo alle mazze e lance contro i carri armati: un poverissimo Comune di montagna contro imponenti studi di avvocati, di ingegneria, di politici; tutti compatti a spartirsi il business delle acque.
Nel nostro arco abbiamo ancora qualche freccia da scoccare contro questi maledetti speculatori, ma nel frattempo è importante far sentire un nostro appoggio al Sindaco della Val Masino; deve sapere che non è solo e che ci rappresenta nel salvare una delle piu preziose oasi della nostra regione. Grazie. Comitato spontaneo per la difesa della Val Masino e della Val di Mello
Questa potrebbe essere una traccia, da compilare ed inviare al comune di Val Masino; meglio sarebbe inviare testi personali Email: acvalmasino@provincia.so.it
(qui sotto il testo da inviare... seleziona, copia Ctrl+C, posiziona e incolla Ctrl+V): All'Amministrazione Comunale di Val Masino  Al sig. Sindaco Ezio Palleni, Il sottoscritto................... Presa visione della recente autorizzazione rilasciata dalla Direzione Generale Territorio e Urbanistica della Regione Lombardia alla Società Energia Ambiente SPA, di captazione del torrente Porcellizzo in Val Masino. Considerato che il torrente Porcellizzo attraversa una delle regioni di piu grande interesse ambientale della Lombardia. Che le sue cascate rappresentano un inscindibile elemento del paesaggio e un importante richiamo turistico per la Val Masino. Chiede all'amministrazione di mettere in atto ogni azione di sua competenza utile ad impedire questo scempio. Firma.........
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Il 15 Aprile 2005 alle ore 21.00 si terrà un incontro pubblico con l'Amministrazione Provinciale piacentina per discutere della briglia dell'Aveto. L'incontro avrà luogo nella sala del CONI in Via Calciati n. 9 a Piacenza. Si discuterà della questione per cercare di capire il senso della briglia e se c'è la possibilità di smantellarne una parte. Questo significherebbe non scivolo canoe e non risalita dei pesci ma, meglio ancora, ridare all'Aveto parte del suo letto. Intervenite numerosi! Per conferma telefonare a Martino  0523 934 300
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L'amico austriaco Peter mi ha inviato la seguente email. Si tratta di una petizione per salvare il fiume austriaco Koppentraun. Forza... firmate!
Save the river KOPPENTRAUN ( Austria )  (paginaweb rimossa)    Agosto 2005
Please sign the petition at www.koppentraun.at and forward this message to your international friends! The Koppentraun is one of the most beautiful rivers from Europe, a paradise for fisher, hiker and paddler. Private investors want to drain the river with a nearly 6 km long 1,8m fat pipeline and a following power station. The community of Bad Aussee und many peoples are against that - why? This project would destroy a nature- and recreation paradise (UNESCO World Natural Heritage Site), and also violate the goals of the EU-Water Framework Directive. The Koppentraun initiative protests against this planned drainage and power station and wants the politicans to protect the river Koppentraun and declare it as a natural monument. Help – like many austrian organisations (WWF, Alpenverein, Naturfreunde, Umweltdachverband, Fischereiverband, and more) – to protect this nature jewel! Sign the petition for the river Koppentraun and against destruction - www.koppentraun.at/petition.php Simple translation/explantion of the german online petition: Wohnort=city, Land=country, Wanderer=hiker, Umweltschuetzer=conservationist.The text means "Dear state governor Waltraud Klasnic! Please help to save the river Koppentraun ... Say no to the power station ... Please declare the river Koppentraun as official natural monument. On 27. und 28.8.2005 there is a protest event in Bad Aussee with candle paddling and hiking, if you have time - please come to the Koppentraun Festival! Infos: www.koppentraun.at (paginaweb rimossa) Please forward this message to all hikers, fishers, conservationist, whitewater sportsmen
and other international friends of the river Koppentraun!
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SOS ISARCO.... Salviamo l'Isarco ! (paginaweb rimossa) 2006
Martedì 9 Gennaio 2007 alle ore 20 presso il Teatro comunale di Vipiteno. Un film di Hans Bacher. Eisack/Isarco film, in lingua tedesca.
SOS Isarco é un´iniziativa fondata da parte dei cittadini dell´alta Valle d´Isarco. Questa iniziativa apolitica viene sostenuta da cittadini che non intendono più tollerare il deturpamento irreponibile dalla natura e delle sue risorse da parte dell’uomo lungo l’Isarco.
La qualità della vita in Valle d’Isarco è già fortemente e nagativamente influenzata dalle infrastrutture di trasporto: oltre alla strada statale ed alla ferrovia, l’autostrada deturpa pesantemente il paesaggo, è fonte di un gravissimo inquinamento acustico ed è fra i maggiori responsabili per la pessima qualità dell’aria nelle città e nei paesi del fondovalle, ove risiede la maggior parte della popolazione.
Ora, questo pomposo progetto di una centrale idroelettrica vuole distruggere in maniera massiva una delle ultime risorse naturali dell’Isarco per seguire la sola logica dello sfruttamento: l’Isarco verrebbe derubato, a partire dalla zona di Castel Guelfo fino a Fortezza e quindi per un tratto di 14 km, del 70 % delle sue acque.
Ciò servirebbe a produrre energia elettrica che verrebbe venduta fuori regione, dato che l’Alto Adige produce già più del doppio dell’energia elettrica di cui necessita per il proprio fabbisogno.
Il tema riguardante questo tratto di Isarco è solo uno dei tanti progetti per la produzione di energia elettrica che attualmente sono in prospetto di attuazione. Nell’ ambito di una politica energetica e al servizio di un non meglio definito interesse provinciale, cresce in Alto Adige la “febbre energetica”. Un piano regolatore per lo fruttamento delle risorse idriche è ancora in alto mare, e prima che esso venga sviluppato si vuole accellerare l’utilizzo di ogni torrente per produrre energia elettrica.
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Si è formato a Piacenza un comitato per la difesa delle valli Aveto e Trebbia dagli inutili progetti documentati.
Il 5 Novembre 2007 tramite conferenza stampa si comunicherà il nostro netto rifiuto al progetto. Di seguito, si inizierà una campagna di sensibilizzazione locale perchè tutti possano comprendere a fondo l'inutilità di queste briglie sui corsi d'acqua. Si organizzeranno banchetti in città e nei paesi per la raccolta di firme e la distribuzione di materiale informativo. Sarà presto attivato anche un sito web dedicato esclusivamente all'argomento.
Puoi aderire semplicemente ponendo la tua firma d'appoggio, oppure aiutando a promuovere l'iniziativa, o anche versando un contributo sul C/C del comitato.
Martedì 6 Novembre 2007 alle 21.00 alla Biblioteca di Rivergaro si è tenuto un incontro del Coordinamento.


La canoa in acque ferme in Friuli Venezia Giulia
Spesso capita che alle emozioni provocate dalla canoa si associ l'impetuosità di un torrente in piena, tuttavia, si possono riscoprire entusiasmanti sensazioni anche nelle placide e calme acque di un lago. Innanzitutto il lago è la miglior palestra per provare tutte quelle manovre tecniche che in fiume diventano indispensabili. Permette una certa tranquillità nell'apprendimento delle tecniche base, ma oltre a queste frasi, citate da qualsiasi manuale di canoa, possiamo riscoprire, nelle acque ferme, una certa intimità con l'ambiente paesaggistico. Mentre in torrente il paesaggio circostante viene assorbito in modo rapido a seconda dell'intensità della corrente, in lago è lo stesso canoista che sancisce, attraverso il ritmo della pagaiata, la contemplazione dell'ambiente.
Secondo il mio punto di vista i laghi alpini, come quelli dolomitici e dell'altopiano friulano sono i migliori esempi di fusione tra acque limpide e pure, la natura incontaminata e lo spirito curioso del canoista. Ogni lago al suo interno cela un misterioso segreto dal punto di vista storico o paesaggistico, a questo proposito si possono citare il lago di Redona e di Selva da cui si origina il Silisia(che si trovano in prov. di Pordenone a circa 30 Km. dalla splendida cittadina medioevale di Spilimbergo) dove in periodi di magra riemergono i resti di alcuni paesini. Per quanto concerne l'aspetto naturalistico si citano i laghi di Verzegnis, Cavazzo e Fusine (che si consiglia di visitare solo in periodi estivi causa la temperature proibitive nel resto dell'anno) in provincia di Udine. Tra tutti i laghi quelli che mi hanno regalato maggiori soddisfazioni sono quelli di Cjul e di Ragogna. Quest'ultimo anche se ha ridotte dimensioni presenta aspetti di notevole interesse a causa della sua particolare conformazione intermorenica; inoltre si consiglia la visita di S.Daniele collocato a pochi  chilometri. Penso che i laghi Italiani abbiano una loro unicità e magia al loro interno tuttavia, hanno bisogno di continue attenzioni e salvaguardia; difficilmente in zone molto urbanizzate si trovano bacini di acqua  che non abbiano sgradevoli odori.
In conclusione invito tutti gli amanti della canoa a rivalutare le potenzialità e le bellezze dei laghi. firmato da Cividino Sirio e Sara Buraschi


Archivio speciale fiume Sesia e Valsesia ( Italy )

Dal 20 Giugno 1999 al 10 Aprile 2000, a cura di Marco S.
Pericolo dighe in Valsesia! (regione Piemonte)
Come al solito quando l'ambiente è in pericolo le informazioni non sono divulgate. Vi aggiorniamo quindi su alcuni progetti che i soliti noti vogliono realizzare in Valsesia. E' prevista la costruzione di tre microcentrali per lo sfruttamento idroelettrico delle acque del fiume Sesia ed affluenti.
Esse toglieranno l'acqua ad alcuni dei più bei tratti dei fiumi SESIA e MASTALLONE:
- tratto classico della gara Alpin Sprint (da Otra a Mollia: verrebbe completamente
  tolta l'acqua su questo bellissimo tratto di 1,5 km);
- tratto da Morca (campeggio Balangera) sino al Baraggiolo (vicino a Varallo);
- tratto inferiore del fiume Mastallone (ultimi due chilometri).
Il pericolo è imminente!   I lavori cominceranno ad Ottobre 1999.
In occasione del Kayak Alpin Sprint il comitato organizzatore (Canoa Club Valsesia, C.C. Somma, Kayak Team Turbigo e A.S. Monrosa) ha iniziato una raccolta di firme per protesta contro queste iniziative e a salvaguardia dell'ambiente fluviale. Il comitato organizzatore dell'Alpin Sprint promuoverà una manifestazione di protesta.
Questo è quanto riportato su un volantino che ho trovato domenica 20 giugno 1999 a Mollia in Valsesia in occasione dello svolgimento della gara di canoa "Kayak Alpin Sprint".
Aggiornamenti nella prima pagina di questo sito dal mese di Luglio 1999 al mese di Aprile 2000:
- è stata avviata la costituzione di un Comitato di Salvaguardia dell'ambiente fluviale della Valsesia. Ad esso potranno partecipare tutte le associazioni interessate a difendere la Valsesia.
- non mi risulta che si prospetti a breve termine una manifestazione di protesta contro la costruzione di queste microcentrali.
- presso il "Centro Canoa e Rafting Monrosa" di Balmuccia si raccolgono firme per protesta contro la realizzazione di queste microcentrali elettriche.
- nel Comitato si è parlato di stabilire orari di discesa a partire dal prossimo anno.
  Proposte: possibilità di navigazione sul fiume Sesia dalle ore 10 alle ore 20 (nel tratto da Campertogno a Pila la navigazione sarà invece possibile solo per quattro ore:
   dalle ore 12 alle ore 16).
- è stata fatta la proposta di creare un campo da slalom artificiale sul fiume Sesia a valle del ponte di Scopello.
- si attende il sì della Comunità Montana a far parte del Comitato di Salvaguardia della Valsesia.
- per quanto concerne la proposta di creare un campo da slalom artificiale a valle del ponte di Scopello, si prevede l'utilizzo dell'acqua proveniente da un piccolo torrente, affluente di destra del fiume Sesia.
- Il Centro Monrosa Rafting di Balmuccia a raccolto 2000 firme di protesta. Bravi!!
- Il Comune di Varallo Sesia si è schierato contro la realizzazione della diga di Morca ed ha aderito al Comitato di Salvaguardia della Valsesia.
- La Comunità Montana dovrebbe aderire entro pochi giorni al Comitato di Salvaguardia.
- MALEDIZIONE !! Il Comune di Mollia si è dichiarato favorevole alla costruzione della microcentrale-diga nei pressi della frazione di Otra-Curgo (questa è la zona
  del bellissimo tratto del Kayak Alpin Sprint).
- Agli abitanti di Otra (frazione di Mollia) è stato promessa la realizzazione di un ponte carrabile sul fiume Sesia.
Finalmente su Internet arriva il sito del Comitato di Salvaguardia della Valsesia:
- Hanno aderito: Scuole di canoa, Società Valsesiana Pescatori, Comune di Varallo Sesia, Wild Water 2002, Canoa Club Valsesia, Comunità Montana,  ASCOM (Associazione Commercianti della Valsesia), Consorzio ValBella. Si attende l'adesione al Comitato da parte del Comune di Scopello.
- Sono state presentate alcune interpellanze parlamentari contro i progetti delle microcentrali.
- Il progetto della presa d'acqua "ex New Team", che farà di fatto scomparire il fiume da Morca in poi, è arrivato in fase di Concessione edilizia con termine entro il 16 marzo 2000.
- Il Comune di Varallo Sesia, che fa parte del Comitato, sarà costretto a firmare la Concessione come atto dovuto a causa di manovre poco chiare.
- Il Comitato si sta adoperando affinchè il Ministro Ronchi si assuma la responsabilità di bloccare il progetto, in quanto è l'unica figura istituzionale in grado di farlo.
Domenica 9 aprile raduno a Doccio e Scopello in Valsesia contro la costruzione delle dighe di Morca e di Mollia. Non mancate all'appuntamento per la difesa del Sesia!Ritrovo alle ore 10 presso Doccio (frazione di Quarona) e alle ore 14 a Scopello. A Doccio (ore 10) verranno distribuite le bandiere di protesta del Comitato Sesia.
Verranno anche esposti striscioni di protesta in tutta la Valsesia. Interverrà RAI 3 e le televisioni locali.
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Località Morca – sbarramento con presa d’acqua; richiesta la concessione edilizia, il comune di Varallo Sesia sarà obbligato a rilasciarla come atto dovuto per legge.
Bagnola – potenziamento della presa già esistente; installazione di cinque chilometri di tubazione (sotto il ponte della Gula) – richiesta la concessione edilizia al comune di Varallo. Località Mollia e Rimella – sbarramenti con presa d’acqua; progetti in fase di attuazione. Alagna – potenziamento della presa già esistente; presa d’acqua sul torrente Olen. Val Vognatorrente Vogna, ripristino della vecchia presa; previsti cinque chilometri di tubazione; progetto in attesa della documentazione per la successiva richiesta di concessione edilizia.
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Domenica 9 aprile 2000: tutti in Valsesia!
Raduno in Valsesia (Piemonte)
contro la costruzione delle dighe di Morca e di Mollia.
Il ritrovo è fissato alle ore 10 a Doccio (vicino a Quarona), nell'area attrezzata lungo il  fiume Sesia ed anche alle ore 14 presso il paese di  Scopello.
Il raduno prevede un corteo di auto che sfilerà da Varallo ad Alagna ad andatura lenta. Le auto dovranno portare sul tetto almeno due canoe e cartelli con slogan dimostrativi. Il corteo farà sosta nei vari comuni per consegnare volantini di protesta ai commercianti e ai cittadini valsesiani e un appello agli amministratori locali per la revisione dei progetti. Per le ore 14 è previsto un ristoro a Scopello, nell'area parcheggio lungo il fiume Sesia (località funivie). E' molto importante essere numerosi e comunicare, per ragioni organizzative e di ristoro (polenta per tutti ?), il numero di partecipanti per ogni gruppo. Telef.: 0163/52093 - 0348/2252175 - 0347/5872444 - 0347/7246663.
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Thank everybody for your support, in the past and in the present days. Everybody received an e-mail for the protest gatherings on 9th of April in Valsesia, in Varallo (10.00 a.m.) and in Scopello (2.00 p.m.). It's necessary that the largest number of people come, especially from foreign countries, to support the Committee by their physical presence. We're at a cross-road in the political events that will decide the future of Sesia river and valley. We're between two fires: if a great mass of people will come, they'll demonstrate how much people love rivers and cares about this problems, that are running all over Italy and Europe; if we'll be a few, we'll demonstrate the opposite.
We know perfectly that for many of you coming here means giving up a week-end, driving a long way and making some travelling expenses, but  we're at the critical and decisive point: it's absolutely indispensable you to come, without proxies, non only by e-mail. The farther you came from, the stronger your protest message will be, with your presence and your flag. The Committee --- 9th april gathering bullettin
- there'll be refreshments during the gatherings
- during the first gathering (Varallo, 10.00 a.m.), Committee flags will be distributed
- there will be protest maxi-festoons along the valley main road
- there will be one national and one local TV
- It's been raining for days and water level's growing. We'd hope in your help irrespective of this, but these gatherings could be an opportunity, on Saturday, to have a paddling on the Sesia after such a dry winter. Hoping it won't be the last one.
- All the campings in Valsesia are open.
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Domenica 9 aprile 2000, si è svolto in Valsesia un imponente raduno per salvare il fiume Sesia ed i suoi affluenti da nuove dighe!

Qui di seguito le mie impressioni ed i miei appunti:
- oltre 200 tra auto e furgoni stracarichi di canoe in sfilata da Quarona ad Alagna.
- centinaia di bandiere bianche (con le scritte in blu: "il fiume è in pericolo - Salviamo il Sesia") sistemate con i modi più fantasiosi ed impensabili sulle auto e sui furgoni.
- il raduno-corteo si è svolto in silenzio per non disturbare.
- varie persone ai lati delle strade ed alle finestre delle case durante il lunghissimo corteo di auto.
- condizioni meteo in Valsesia: sabato 8 aprile - calda e bellissima giornata di sole, solo un po' di vento. Domenica 9 aprile - cielo molto coperto ma niente pioggia,  nonostante le previsioni.
- panini, dolci e bibite per tutti a Doccio (ore 10).
- bella e utile mostra fotografica nel piazzale-raduno di Doccio (ore 10).
- tutte le magliette bianche o blu con le stesse frasi delle bandiere sono state vendute in pochissimo tempo. Anch'io non sono riuscito ad acquistarne una: le avevano 
  già finite!
- maccheroni, acqua e vino rosso per tutti a Scopello  (ore 14).
- foto di gruppo sulla sponda destra del fiume Sesia a Scopello (ore 16 circa).
- purtroppo, a causa dello sciopero nazionale dei giornalisti, non hanno potuto intervenire al raduno molte televisioni e testate giornalistiche (n.d.r.: maledizione, 
  ma proprio in questi giorni dovevano scioperare!?).
- presente comunque una troupe Televisiva che ha fatto riprese.
- distribuiti tantissimi volantini: "Il Sesia è in pericolo, ......".
- verso le ore 17 alcuni canoisti del Canoa Club Somma, nonostante la bassa temperatura, hanno disceso in canoa il Sesia da Balmuccia a Isola di Vocca.
Hanno partecipato al raduno molti Canoa Club giunti da tutto il centro-nord d'Italia (Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia,Trentino Alto Adige, Liguria, Emilia Romagna,...) Un ringraziamento particolare ai canoisti arrivati da:
dalla regione Umbria: i canoisti del Canoa Club Topino di Foligno

dalla Svizzera/Switzerland:  i canoisti del Gruppo Canoisti Ticinesi
dalla Francia/France: i canoisti  "les Casques à boulons" di Briançon.
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Altri fiumi e torrenti sono minacciati dall'opera dell'uomo:
Chiusella, Sarca, Vanoi, Aveto, Trebbia, Peschiera, Corno, Noce, Brenta, ... Rizzanese (Isola di Corsica - France), Isere (France), ...
Altri sono già stati abbondantemente massacrati dall'opera dell'uomo: Anza, Toce, Adda, Brembo, Taro, Nure, Secchia, Vobbia, Scrivia, Gorzente, ... 
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Forza gente, salviamo i fiumi ! Marzo 2001
Rinaturalizziamo i corsi d'acqua. Facciamo rispettare l'ambiente fluviale. Stop sll'incanalazione forzata dei torrenti tra sponde di cemento e al prosciugamento dei fiumi nei mesi estivi. Stop all'inquinamento dei corsi d'acqua. Pene severissime per chi getta rifiuti nei fiumi. Vigiliamo gli atti dei politici e dei dirigenti pubblici.

Fiume SESIA (regione Piemonte):

Qui sotto è quanto ho pubblicato in prima pagina nel mese di ottobre e novembre 2000: 
Urgentissimo!
Per salvare i  fiumi Valsesiani dovete inviare il seguente messaggio al Senatore Giovanelli --  f.giovanelli@senato.it   -- senza mettere l'oggetto del messaggio: Egr. Presidente, I disastri in Piemonte e in Valle d'Aosta hanno risparmiato la Valsesia, grazie alla naturalità del suo fiume. Il 25 ottobre è stata presentata alla Commissione da Lei presieduta un'interrogazione da parte di sette Senatori. Prima che i numerosi progetti di cementificazione selvaggia, di imminente attuazione in Valsesia, vengano realizzati con conseguenze irreversibili per l'ecosistema e la sicurezza idrogeologica, Le chiedo di intervenire con la massima urgenza. Distinti saluti
------------
E' importantissimo che tutti mandiate il messaggio al seguente indirizzo: f.giovanelli@senato.it  con copia conoscenza al Comitato comitatosesia@laproxima.it affinchè si possa quantificare in numero di messaggi arrivati al Presidente della Commissione. Non scrivete niente come "oggetto" del messaggio. E' facoltà del Presidente della Commissione, Sen. Giovannelli, mettere all'Ordine del Giorno il "problema Sesia";  per questo motivo si chiede a tutti di inviare il messaggio al Presidente e di far circolare il più possibile questo messaggio, per esercitare una forte pressione. Usate la funzione "copia"  (tastoCtrl + tasto C) e "incolla" (tasto Ctrl + tasto V).
Avvisate il maggior numero possibile di amici,  parenti e colleghi.

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Qui di seguito il testo della seconda interrogazione parlamentare presentata in data 25 ottobre 2000 al Ministro dell'Ambiente da sette Senatori e l'interrogazione regionale del 4 ottobre 2000 in merito alle problematiche del fiume Sesia.   (Comitato per la tutela del fiume Sesia e dei suoi affluenti)
Roma, 25 ottobre 2000 INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Al Ministro dell'ambiente - Premesso: che i recenti disastri verificatisi in Val d'Aosta, Piemonte, Val d'Ossola, Emilia Romagna, Lombardia, solo in piccolissima parte hanno riguardato la Valsesia, dove non sembrano essersi realizzati fino ad ora gli illeciti e gli abusi che hanno favorito le alluvioni in molte delle località di cui si è tanto parlato in questi giorni; che in data 1° dicembre 1999 fu presentata un'interrogazione (n. 4-17425) relativa alla possibilità di serie turbative all'ecosistema fluviale del Sesia ed alla necessità di interventi immediati per verificare la situazione e definire un quadro globale delle iniziative miranti ad ottenere concessioni e comunque modifiche del regime idrico del Sesia; ma essa non ha ancora ricevuto risposta; che infine, all'indomani delle recenti catastrofi, molti hanno parlato di degrado dei corsi d'acqua, di piani di bacino inesistenti o disattivati, di interventi disordinati in alveo al di fuori di ogni seria programmazione, rendendo così evidente quanto tutte queste cause abbiano influenzato il corso degli eventi e quanto sarebbeopportuno, anzi necessario, realizzare un tempestivo piano di interventi, di verifiche, di controlli, rispondenti anche a criteri di effettiva programmazione, in modo da prevenire anziché essere poi costretti a riparare i danni; si interroga l'Onorevole Ministro per sapere che cosa sia stato appurato da parte del Ministero dell'ambiente circa le situazioni richiamate nella citata interrogazione; quali misure si intendano adottare per evitare che eventuali (ma pressoché certi) interventi di modifica del regime idrico e del sistema fluviale del Sesia possano produrre danni irreparabili, nel presente ed in futuro; se non si ritenga di intervenire con la massima urgenza, in via di prevenzione, al fine di evitare che un possibile degrado idrogeologico, o comunque iniziative inopportune o dannose realizzate in una zona così importante sul piano turistico e ambientale, possano determinare, in caso di avverse condizioni meteorologiche, gravi disastri che poi la collettività locale e nazionale sarebbe costretta, a posteriori, a cercare di riparare in termini economici, restando inalterati i guasti più gravi, spesso irreparabili. Si chiede risposta urgente nella Commissione competente. Sen. Vedovato,  Sen. Saracco,  Sen. Larizza,  Sen. Cortiana, Sen. Ripamonti,  Sen. Maconi,  Sen. Pizzinato
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Torino, 4 ottobre 2000
Al Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Avv. Roberto Cota INTERROGAZIONE Oggetto: Bacino del fiume Sesia
Il Sottoscritto Consigliere regionale, premesso che il bacino del fiume Sesia, da Varallo ad Alagna, presenta caratteristiche di rilievo: un'ottima qualità delle acque (valore fondamentale in proiezione futura rispetto al problema dell'acqua potabile), una fauna ittica autoctona perfettamente conservata dall'impegno costante della Società Valsesiana Pescatori Sportivi ed una navigabilità famosa in tutto il mondo per gli sport fluviali (alla Valsesia sono stati assegnati gli europei del 2001 ed i mondiali nel 2002 di canoa e kayak); valutato che tali caratteristiche del fiume Sesia e dei suoi affluenti, promuovono uno sviluppo turistico nel rispetto dell'ambiente attraverso gli sport fluviali e piscatori, e tal proposito uno studio commissionato dalla Comunità Montana della Valsesia quantifica in ottantamila presenze annue l'afflusso turistico in Valsesia per le attività sportive fluviali; visto che: a.. in seguito alla privatizzazione del mercato dell'energia elettrica sono giunte alla Provincia di Vercelli da parte di soggetti privati un elevato numero di richieste, in merito a concessioni atte allo sfruttamento idrico per la produzione di energia elettrica; b.. il 21 giugno 1999 è stato costituito il "Comitato per la tutela del fiume Sesia e dei suoi affluenti", che, da subito, ha richiesto "uno studio specifico sull'uso plurimo delle acque, compatibile con la necessità di tutela e valorizzazione ambientale, e compatibile anche con le esigenze di sviluppo socio economico legate alle potenzialità turistiche ed all'importanza che gli sport fluviali occupano in questo contesto", richiedendo inoltre un blocco delle Autorizzazioni tramite una moratoria e la ufficializzazione del numero e della localizzazione dei vari progetti nella valle; considerato che: a.. in questi quindici mesi, nonostante le numerose sollecitazioni, non sono mai state date risposte concrete da parte della Provincia al Comitato, al Ministero dell'Ambiente ed all'Autorità di Bacino; b.. autorizzare interventi in alveo (traverse, prese d'acqua e sponde artificiali) senza una programmazione globale, porterebbe a situazioni di fatto irreversibili, in un contesto di allarme generale per il dissesto idrogeologico che coinvolge tutto il territorio nazionale, come noto dalle cronache degli ultimi anni ed in special modo delle ultime settimane (si segnala a tal proposito la presenza di due campeggi nelle immediate vicinanze delle potenziali prese in progetto); interroga il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere: a.. quali provvedimenti vorranno intraprendere, stante il perdurare della situazione, visti il riconoscimento alla necessità di tale studio e la situazione del Piano di Assetto Idrogeologico, che in Valsesia non è ancora stato definito, per far sì che la Provincia non continui a rilasciare le autorizzazioni in seguito alle quali, per legge, i Comuni si ritrovano ad essere obbligati a rilasciare le concessioni edilizie. Consiglieri: Giancarlo Tapparo e Wilmer Ronzani
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Ecco il comunicato che il Comitato (
ottobre 2000) ha inviato a giornali, radio e televisioni locali. Lo stesso comunicato è stato inviato al Ministero dell'Ambiente, all'Autorità di bacino e al Magistrato del Po. Purtroppo la situazione è gravissima, visto che a livello legislativo le documentazioni per Mollia sono tutte a posto e per Morca è solo una questione di tempo. Abbiamo incontrato venerdì scorso l'Amministrazione Comunale di Mollia dove, al contrario di Varallo, la maggioranza è a favore del progetto. Purtroppo solo un intervento al di fuori della Valsesia può in qualche modo contrastare i progetti in questione; si tratta ovviamente di scelte politiche che non arriveranno certo ne dalla Regione Piemonte, ne tanto meno dalla Provincia di Vercelli. Tutte le notizie aggiornate riguardanti i progetti sono stati mandate al Sottosegretario del Ministero dell'Ambiente, purtroppo la sensazione è che il Ministero dell'Ambiente abbia le mani legate, non avendo a disposizione strumenti legislativi validi per bloccare i progetti. Il problema vero sta nel fatto che i due progetti risalgono al 1985 e tutte le normative sucessive non sono retroattive. Tutto questo non vuol dire che sia stata allentata l'attenzione, al contrario, il senso di impotenza non fa che aumentare il livello di guardia. Per ultimo si precisa che certe illazioni sul Comitato, lette sul newsgroup della canoa, non hanno per nulla diminuito l'impegno di chi dall'aprile '99 continua a investire il proprio tempo per cercare di evitare la devastazione del Sesia. Sicuramente ci ha fatto difetto l'incapacità di farsi pubblicità ad ogni azione intrapresa in questi quindici mesi e di questo me ne assumo personalmente la responsabilità. firmato:  Alberto S. del Comitato per la tutela del fiume Sesia e dei suoi affluenti
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Comunicato stampa del "Comitato per la tutela del fiume Sesia" in merito alle interrogazioni parlamentari
 dicembre 2000
Il problema dello sfruttamento delle risorse idriche valsesiane per la produzione di energia elettrica e le possibili conseguenze negative che potrebbero essere causate da interventi di modifica del sistema fluviale non supportati da uno studio attendibile e da una opportuna programmazione,  sono stati oggetto di discussione in Parlamento in sede di tredicesima Commissione (Territorio, Ambiente, Beni ambientali). Il 21 novembre scorso infatti, il Dott. Fusillo, Sottosegretario del Ministero dell’Ambiente,  rispondendo ad un’interrogazione urgente sul problema Sesia presentata il 25 ottobre dai senatori Vedovato, Saracco, Larizza, Ortiana, Ripamonti, Maconi, Pizzinato e Iuliano, ha illustrato i risultati dell’indagine conoscitiva avviata dal Ministero dalla cui analisi si deduce che: 1.Su nove derivazioni già esistenti e ventiquattro richieste di autorizzazioni (nove delle quali Progetto Enel 1985) e due delle quali (Mollia e Morca) già oggetto di concessione, la Regione Piemonte ha avviato per un solo progetto (quello sul Torrente Vogna) le procedure previste dalla Legge sulla Valutazione di Impatto Ambientale. 2.La Provincia di Vercelli dichiara di essere ancora in attesa da parte della Regione del Piano di Tutela del Bacino del Sesia 3.L’Autorità di Bacino del Po afferma di non disporre di elementi sufficienti per giudicare la questione, non avendo fino ad ora ricevuto dalla Regione i riscontri richiesti. 4.A tutt’oggi manca uno studio aggiornato sul Deflusso Minimo Vitale. Qualunque autorizzazione verrebbe quindi rilasciata sulla base di parametri ambientali non attendibili. Come si vede, ci troviamo di fronte ad un quadro confuso e tutt’altro che confortante, da cui emerge la totale mancanza di coordinamento tra i vari Enti territoriali competenti e che pone molti dubbi sull’effettiva volontà di affrontare in modo serio una questione di vitale importanza per il futuro della Valsesia (volontà resa più che mai attuale dai recenti eventi calamitosi che hanno colpito molte regioni italiane). Siamo fortemente preoccupati per il silenzio degli Amministratori provinciali e regionali, ai quali più volte ci siamo rivolti per chiedere un parere conclusivo ed un intervento fermo nell’interesse della collettività. E’ bene ricordare che anche i silenzi, così come la mancanza di interventi positivi, rischiano di lasciare spazi che sarebbero prontamente occupati da soggetti privati i cui comportamenti sono ispirati all’esclusivo perseguimento dei propri interessi, anche a scapito di quelli generali.
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Comunicato del Comitato per la tutela del fiume Sesia dell'11 gennaio 2001:
In questi giorni abbiamo ricevuto dei messaggi sul problema Sesia e vorremmo fare alcune considerazioni, prima di chiedervi un'intervento personale per esercitare una forte pressione sulla Regione Piemonte: 1.Le e-mail di novembre erano la punta di un iceberg di un lavoro pensato a lungo termine e sul quale si sta continuamente lavorando da due anni.  2.La manifestazione del 9 aprile 2000, con più di 500 persone, è servita a dare appoggio e forza al Comune di Varallo (che si trova, ricordiamolo, nel completo isolamento territoriale) per continuare ad osteggiare, a livello legislativo, il progetto di Morca. E’ stata organizzata in un momento di emergenza, è stato un successo ma avrebbe potuto anche non esserlo, anzi poteva essere un autogol terribile se pensate che potevano anche esserci solo 20 macchine.  3.Vorremmo ricordare che la concessione edilizia è bloccata dal maggio '99, non certo per un caso. Il Comitato ha ottenuto una risposta ufficiale dal Ministero dell'Ambiente, e questo importante risultato è dato dal fatto che gli argomenti che sono stati usati in questi quasi due anni hanno convinto per la seconda volta sette Senatori a presentare un'interrogazione al Ministero dell'Ambiente. E la risposta ufficiale è arrivata, grazie anche alle famose e-mail (circa seicento); questo ha permesso di individuare nella Regione Piemonte il vero interlocutore di tutta la faccenda (che per altro si permette di non dare risposte chiare neanche al Ministero).  4.Nessuno si è mai chiesto veramente cosa si pensa sul territorio Valsesiano. Le centraline idroelettriche sono presentate (da chi le vuole fare e dai loro amici) come una fonte di economia, e addirittura venerdì scorso in Comunità Montana un' Europarlamentare della Val d'Aosta ha sostenuto questa tesi: grazie agli sbarramenti ed alle artificializzazioni, in ottobre, nella loro valle, l'alluvione è stata contenuta (?!?). Ad ascoltare questa idiozia al tavolo della Presidenza c’erano una serie di Assessori Provinciali e Regionali (firmatari delle autorizzazioni) che assentivano e in sala i Sindaci che ascoltavano …ai Comuni viene offerto qualche milione all'anno per la concessione e tutti sono contenti. Probabilmente questa considerazione sembrerà marginale, ma la Valsesia è "casa" dei Valsesiani, istituzioni e  popolazione. Nel momento in cui i Comuni e la gente locale vogliono le dighe (o vengono convinti a volerle), che cosa volete che significhi una bella piazzata, con tanto di telecamere e giornalisti, davanti alla Sede della Provincia o della Regione?  5.Le pressioni esercitate dal Comune di Varallo e dal Comitato sulla Comunità Montana hanno fatto sì che a giorni si terrà la Consulta dei Sindaci di tutta la Valle sul problema dello sfruttamento idroelettrico del Sesia. Piccola vittoria direte, ma finalmente verranno prese delle posizioni precise sul futuro della Valsesia.  6.Martedì prossimo in Consiglio Regionale verrà presentata un'interrogazione al Presidente della Regione e anche questa volta chiediamo a tutti di ripetere l'exploit di novembre via e-mail in pochi giorni, in modo tele che la Regione dia finalmente risposte concrete. 7.Per quanto riguarda i media, l'idea di andare in Regione (evitiamo di pensare di presentarci di domenica, per favore) è stata già da tempo presa in considerazione applicando l'equazione casino=media. "Striscia" e "Le Iene" continuano a ricevere pressioni dal Comitato e da amici del Sesia che lavorano da Mediaset o che hanno vari agganci, ma ancora non abbiamo il fatto; per i media purtroppo non è ancora accaduto niente, verrano con le telecamere il giorno in cui saremo costretti a piantare le tende sotto il ponte di Morca per bloccare le ruspe (chi? In quanti? E soprattutto, per quanto tempo? Riflettiamo su queste domande quando auspichiamo le manifestazioni.....) Il Comitato e il Comune di Varallo stanno cercando di non fare mai arrivare quel giorno, convincendo le Istituzioni locali che si sta per distruggere un patrimonio ambientale proprietà di  tutti, Valsesiani in testa.  Non devono essere solo pescatori e canoisti a chiedere la tutela del Sesia, devono esserci anche tutti gli Amministratori della Valsesia a difendere il fiume, il territorio, il turismo e l’economia di tutta la Valle. Se ci fosse anche chi, per il turismo Valsesiano, vorrebbe fare un canale per le canoe da 26 miliardi, insieme al Presidente della Comunità Montana, e magari anche Wild Water (organizzatrice degli Europei 2001 e mondiali 2002 di canoa), il Sesia sarebbe veramente salvo. Noi lavoriamo in questo senso. Se Morca verrà bloccata ancora è perché l’Amministrazione del Comune di Varallo crede che questa sia la via da percorrere in questo momento. Le possibilità di blocco per via legislativa (l’unica percorribile a lungo termine) potrebbero esserci grazie alla collaborazione attiva da oltre un anno con uno studio legale amministrativo di Torino che comprende come ultima spiaggia anche un eventuale ricorso al T.A.R. Per tutti questi motivi vi chiediamo di far pervenire una e-mail agli indirizzi qui sotto riportati, per quanto riguarda il testo scrivete voi personalmente il messaggio che ritenete più giusto per salvare il Sesia, naturalmente ricordandovi di non mettere l'oggetto e se avete  voglia mandatene una copia per conoscenza al Comitato. Abbiamo cinque giorni di tempo. (n.d.r., a partire dall' 11 gennaio 2001)
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La lettera di Maurizio B. sul problema delle dighe in Valsesia
marzo 2001
Mi sembra doveroso aggiornare quanti si sono mobilitati per il Sesia, e lo faccio a titolo personale e per quanto so. La Regione Piemonte  ha dato risposta alle interpellanze del 5 ottobre 2000  attraverso  l'Assessore Cavallera con un documento di sette pagine che spero si  potrà presto inserire nel sito del Comitato, compatibilmente con gli  impegni dei volontari che si occupano di questo. Riassumendo: - Si elencano, oltre a 9 centraline idroelettriche esistenti su Sesia e affluenti, altre 14 in progetto delle quali tre già autorizzate:  Morca, Mollia, Egua.- La Regione respinge le accuse di "inadempienza in merito alla  definizione del Piano ... di bacino..." e dichiara invece di aver recepito le osservazioni e la necessità di operare con cautela. (Mostrano un'intenzione rassicurante ma non suggerirei di abbassare la guardia ovviamente!). - La legge 365/2000 e più in generale la sfuriata dei fiumi piemontesi dello scorso settembre pare indurranno a qualche ripensamento. Nel frattempo, su istanza del Comune di Varallo, si è richiesta una verifica ulteriore dello sbarramento di Morca a seguito delle  evidenti modificazioni dell'alveo rispetto all'epoca del progetto. In  pratica il costruttore dovrà dimostrare di non creare pericoli di esondazioni all'abitato e non sarà facile.- L'assessore fa poi riferimento alle segnalazioni del Comitato del Sesia e traspare nell'insieme del documento che la mobilitazione dei canoisti e dei pescatori sia stata utile, tempestiva ed efficace. Quanto alla diga in val Vogna, mi risultano delle opposizioni a uno studio di impatto ambientale che è parso ad alcuni un po' troppo partigiano del committente (destino comune del resto a  questi studi che non capitano a caso sul tavolo di questo o quel consulente). Sicuramente si dovrà ripartire con delle inziative che dovranno essere ben ponderate e adeguate alla strategia condotta sino ad ora. Se si dovrà passare dalle scartoffie ad altro, niente di male.
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Fiume Sesia - Attenzione al buco (!) nel tratto da Piode a Scopello

Nel tratto classico del Sesia, con imbarco a Piode, dopo la prima rapida impegnativa detta del "pollice" c'è un laghetto poi una breve rapidina e al termine di essa si trova un maledetto buco-rullo che si è venuto a creare con le piene dell'autunno 2000.  Il buco, molto largo, è preceduto da pochi metri di corrente piatta ma veloce. La preventiva ispezione è obbligatoria. Senza sicura comunque non si deve scendere! La sponda di roccia che si trova sul lato destro del buco finale consente di effettuare la sicura. L'eventuale trasbordo di questa rapida non sarà certo un segno di debolezza ma di intelligenza. 
Riflettete bene perchè questo buco-rullo è estremamente pericoloso!          ( primavera 2001 )
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Ho ricevuto (10 gennaio 2002) questo messaggio del Comitato per la tutela del Sesia
Oggetto: Morca - fiume Sesia - progetto ex new team
Cari amici, vi comunichiamo che in Località Morca a Varallo è stato affisso un cartello di inizio lavori della ditta Valsesia Energia, inerente il progetto di ristrutturazione di centralina idroelettrica denominato "ex new team". E' già stato interpellato il Comune di Varallo, che domattina effettuerà le verifiche e gli accertamenti.  Per legge, a seguito del rilascio di concessione edilizia (nel caso di Morca concessa per atto dovuto dal Comune di Varallo in data 18/01/01, e poi sospesa dall'Autorità di Bacino del Po) è fatto obbligo alla ditta di iniziare i lavori entro un anno dalla data della concessione, pena la decadenza della stessa. Alla luce di queste considerazioni, supponiamo che il cartello sia stato affisso per questo motivo. Siamo in attesa di una comunicazione, certa ed ufficiale, da parte della Ammistrazione del Comune di Varallo. Sarà nostra premura informarvi tempestivamente sullo sviluppo della situazione. Siamo a disposizione per qualsiasi informazione. La Segreteria del Comitato
indirizzo email: comitatosesia@laproxima.it ----------
Secondo messaggio (
15 gennaio 2002) del Comitato per la tutela del Sesia ---- Oggetto: Morca
Cari amici, il Comune di Varallo ci ha confermato ufficialmente che le motivazioni per cui è stato affisso il cartello  di inizio lavori in loc. Morca - progetto "ex new-team"  sono quelle che vi scrivevamo nel messaggio  precedente e cioè che  per legge, a seguito del rilascio di concessione edilizia (nel caso di Morca concessa per atto dovuto dal Comune di Varallo in data 18/01/01, e poi sospesa dall'Autorità di Bacino del Po) è fatto obbligo alla ditta di iniziare i lavori entro un anno dalla data della concessione, pena la decadenza della stessa; non essendo sufficiente il semplice posizionamento di un cartello per dare l'inizio lavori ma è fatto obbligo alla ditta la costruzione di manufatti di cemento, sono in via di valutazione eventuali estremi per richiedere la revoca della licenza edilizia non essendo di fatto ancora cominciati i lavori. Sarà premura del Comitato tenervi aggiornati non appena ci saranno novità.  La Segreteria ================================================================
messaggi del
Comitato per la tutela del fiume Sesia e dei suoi affluenti ( 28 maggio 2002 ) --- Corrente postale del Comitato ed iniziative in corso: 
E' stato attivato un conto corrente postale perchè tutti possano sostenere il "Comitato per la tutela del fiume Sesia e dei suoi affluenti". E' sufficiente andare in posta e compilare un bollettino bianco con i dati riportati qui di seguito, ricevendo presso l'ufficio postale la ricevuta. I versamenti verranno riportati sul sito internet con nome, iniziale del cognome e città. Il numero di conto è: 21330139  intestato a: Ferruccio Lazzeri (resp. per il Comitato relazioni con gli Enti Pubblici) Causale: "pro Comitato Sesia". La campagna di finanziamento servirà per: affissione di manifesti in Valsesia in concomitanza con le elezioni Provinciali e i Campionati del Mondo. Volantini da distribuire durante i Campionati del Mondo e durante il raduno del 22 e 23 giugno. Stampa di magliette "salviamo il Sesia" eventuali altre iniziative da intraprendere collegate al programma qui di seguito riportato. Vi ricordiamo le iniziative in corso: Operazione Mondiali per il Sesia, 31 maggio - 2 giugno 2002 - No alle dighe. Raduno 22 e 23 giugno 2002, "Salviamo il Sesia". Progetto "Amicofiume": Sono stati promossi incontri con le scuole elementari della Valsesia, e tramite un video gli alunni sono stati coinvolti sull'importanza del patrimonio del fiume Sesia. I ragazzi insieme agli insegnanti hanno preparato a loro scelta dei lavori (disegni, poesie, temi etc.) che sono serviti per allestire una mostra che è stata inaugurata domenica 26 maggio alle ore 17.30 presso la Biblioteca di Varallo Sesia. La mostra rimarrà aperta fino al 2 giugno in concomitanza con i Campionati del Mondo di Canoa e Kayak. I migliori lavori saranno premiati con una escursione delle classi a bordo fiume gestita dagli "Accompagnatori Naturalistici della Valsesia" da tenersi la prima settimana di giugno.
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Nuovo progetto dell'Enel sul Sesia - località Balmuccia
( 16 settembre 2002 )
Oggetto: richiesta di moratoria in attesa del compimento dello studio "Attività conoscitiva finalizzata alla tutela e alla valorizzazione del fiume Sesia" commissionato da Regione Piemonte e Provincia di Vercelli
Nessuno ci avrebbe potuto credere: è arrivato anche il momento della presentazione di un nuovo progetto di centrale idroelettrica da parte dell'ENEL: una diga nel Comune di Balmuccia, 12 km di galleria sotto le montagne e la centrale produttiva nel Comune di Quarona. In un bacino fluviale minacciato da captazioni pressoché ovunque questo nuovo progetto completa il quadro di devastazione programmata del territorio che, a questo punto, risulta attuata e perseguita da precise scelte politiche. Una politica per le energie rinnovabili? La ricerca di fonti energetiche alternative ha come scopo lo sviluppo nel rispetto dell'ambiente, non della sua distruzione; con i progetti di sfruttamento idroelettrico presentati sul territorio valsesiano ci si nasconde dietro alle direttive europee inerenti la ricerca, necessaria ed urgente, di fonti di energia pulita per sfruttare indiscriminatamente un territorio al puro fine di lucro imprenditoriale privato. Per esempio, qualcuno ha mai quantificato in termini economici i vantaggi che i Valsesiani ricaverebbero dalla realizzazione di ben 24 progetti di derivazione, informando nel merito e in modo adeguato la popolazione? Quali e quanti posti di lavoro verrebbero creati? Il cosiddetto "popolo sovrano" sa benissimo cosa rischia di perdere definitivamente, ma a tutt'oggi non è ancora stato messo nella condizione di capire cosa riceverà in cambio. In questa situazione di poca chiarezza risulta anche comprensibile il fatto che i piccoli Comuni della Valle, allettati dall'offerta di pochi soldi (parliamo di cifre annue che si aggirano sui venti milioni delle vecchie lire!) possano essere tentati dallo svendere il proprio territorio a scapito di qualsiasi discorso di sviluppo organico e complessivo della Valsesia (ricordiamo a tale proposito che i Comuni dell'Alta Valsesia, partendo da Quarona sono ben 23 su un territorio che si estende in lunghezza per circa 40 km. Cosa potrebbe accadere se ognuno di loro dovesse decidere di prosciugare il proprio tratto di fiume?). Vogliamo in aggiunta porre, in termini prettamente utilitaristici, alcune domande sul futuro che ci si propone in seguito all'attuazione dei progetti di captazione e al conseguente prosciugamento di fatto del fiume: - Quale sicurezza? Il contenimento dei rischi idrogeologici è prioritario per una politica corretta di sviluppo, ed i pericoli che si instaurerebbero in seguito all'alterazione dell'ambiente fluviale sono documentati e prevedibili per chiunque. La Valsesia è stata finora preservata dai disastri che hanno colpito tutte le valli confinanti quali la Valle d'Aosta e le valli dell'Ossolano, dove da anni è in atto un processo di progressiva cementificazione, intubazione e canalizzazione di fiumi e torrenti. - Quale qualità della vita? Il fiume non ha solo una funzione paesaggistica e ricreativa; quali problemi verrebbero a crearsi per quanto riguarda l'autodepurazione e lo smaltimento degli scarichi fognari nei tratti interessati dalle derivazioni? La Valsesia è priva di impianti di depurazione delle acque e stiamo parlando di 24 progetti che interessano tratti di lunghezza variabile tra i 2,5 e 5,5 km ciascuno, dove sono previsti deflussi minimi vitali basati su parametri e dati di portata delle acque non più attendibili perché vecchi di 20 anni. - Quale sviluppo turistico? L'alta Valsesia è una perla naturalistica, ed il turismo legato ad essa è sviluppato e fiorente grazie anche agli sforzi e agli ingenti investimenti degli anni passati in questo settore da parte di privati, di Enti Pubblici e di finanziamenti della Comunità Europea. Nessuno può nascondersi che il prosciugamento di fatto del fiume e di alcuni affluenti comporterebbe un tracollo delle presenze in Valle, relativamente al turismo fluviale e piscatorio, ma anche a tutto il turismo naturalistico. Chi, per esempio, frequenta la val Vogna, come reagirà al prosciugamento del torrente Vogna per 5,5 km? Il turismo genera sì ricchezza direttamente agli operatori del settore, ma la ricaduta economica di questa ricchezza coinvolge l'intera comunità sul territorio; citiamo, a questo proposito, alcuni degli effetti che la compromissione del turismo in Valsesia comporterebbe: ad esempio, l'abbattimento dei numerosi posti di lavoro del settore alberghiero e nella ristorazione; il settore commerciale, rilanciato anche dalla campagna "io compro in Valle", che vedrebbe una larga fetta dei consumi sparire; il settore immobiliare, che conoscerebbe un deciso abbassamento del valore dei fabbricati. L'oggettività di queste considerazioni è sotto gli occhi di tutti, ma giorno dopo giorno, e soprattutto dopo la presentazione del nuovo progetto ENEL, ci sembra che la realtà dell'Amministrazione Pubblica basi le Sue azioni ed i Suoi programmi su tutt'altre linee-guida. In particolare, l'impressione è quella di stare assistendo alla realizzazione di una manovra speculativa, che non tiene conto in primis di qualunque discorso di salvaguardia del territorio e di tutela ambientale, e che pare tesa ad escludere dalla possibilità di dibattito tutti quei soggetti pubblici e privati che in questa Valle, per definizione a vocazione turistica, vivono, operano, hanno investito le proprie risorse e sono giustamente preoccupati dalle ricadute negative, dal punto di vista socio-economico, che deriverebbero dalla probabile devastazione del bacino fluviale Valsesiano. La continua contraddizione tra proposte ed investimenti nel turismo, nel futuro sostenibile della Valle e nella tutela ambientale con la programmatica umiliazione del territorio non è più occultabile né difendibile. A che cosa è stato destinato il territorio valsesiano? Sono stati stanziati dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Vercelli 300 milioni di vecchie lire per uno studio sull'"uso plurimo delle acque del bacino dell'Alta Valsesia", che verrà assegnato nel mese di ottobre 2002. Che senso ha promuovere e finanziare un siffatto studio e contemporaneamente rilasciare le concessioni per interventi che porteranno modifiche irreversibili all'assetto idrogeologico attuale? Siamo certi che una risposta politica convincente sia la sospensione immediata di tutti gli iter burocratici dei progetti, delle autorizzazioni e delle concessioni edilizie in essere sul bacino fluviale dell'Alta Valsesia. Riteniamo altresì che la mancanza dell'applicazione di una moratoria con un così importante ed auspicato studio in corso sarebbe un'azione tanto paradossale quanto significativa, purtroppo in una direzione che nessuno di noi si augura.
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Fiume Sesia, di Marco S.
A valle del ponte per Morca (zona di Balangera) c'è la rapida dove la strada è franata durante la piena di inizio giugno 2002. All'inizio della rapida ci sono sulla destra tre alberi molto alti che hanno resistito alla piena nonostante essi stessi abbiano trattenuto alla loro base altri alberi sradicati e portati a valle dal fiume. Mentre scendevo in canoa ho notato l'insieme di tronchi accatastati ed ho deciso di provare a toglierne qualcuno. Devo dire che l'impresa si è rivelata più difficile e faticosa del previsto perchè i tronchi erano incastrati alla perfezione. Ne ho tolto qualcuno per cercare di evitare che, durante una prossima piena, il fiume possa abbattere i tre alberi che sono cresciuti nel bel mezzo dell'alveo. Spero che qualche gruppo numeroso di canoisti decida di fare altrettanto. Non sarebbe comunque una cattiva idea se qualche rafting si fermasse e contribuisse a rimuovere i tronchi rimasti addosso agli alberi (sui gommoni c'è tanta gente e dunque tante braccia.....)!!
La micidiale piena di mercoledì 5 giugno 2002 ha modificato varie rapide del fiume Sesia. Il tratto a monte di Mollia, per sentito dire, ha subito alcune modifiche. A valle di Piode la rapida che segue quella detta del "pollice" ha un rullo finale estremamente pericoloso e molti la passano tutta a sinistra con "sicura" sulla sponda destra. Trasbordo!! Il fiume, a monte del piazzale delle Seggiovie per l'Alpe Mera, apporta più acqua nel ramo di destra. Il piazzale purtroppo è stato asfaltato in occasione dei Mondiali di Canoa (nooooooo!) e con il sole il catrame emana un terribile ed insopportabile odore di  petrolio. Pensatela come vi pare, ma io preferivo il "vecchio" piazzale di terra e manto erboso! La rapida del ponte di Scopello porta, dopo un paio di grosse onde-buchi, a sbattere sul masso grigio-scuro posizionato al centro proprio alla fine della rapida stessa. Pericolo!! La Balmuccia ora non ha più quella specie di isolotto di sassoni che consentiva il trasbordo di gran parte della celebre, lunga e potente rapida. Ora il fiume passa dappertutto da destra a sinistra. 
La rapida della Trancia ha un bel buco sul centro-destra (sabato 15 giugno ho assistito alla scena di uno con l'hydrospeed  che è stato trattenuto per lunghi e interminabili secondi. Per fortuna non ha mollato l'hydrospeed e dopo un po' il Sesia l'ha lasciato andare!). Nel finale della Trancia c'è un ritorno sulla sinistra e più in là si sono formate delle onde che un tempo non esistevano. La Trancia viene discesa tutta a destra o al centro evitando con precisione entrambi i ritorni sopra descritti. La rapida dell'Igloo è tutta un'altra cosa. Adesso si sviluppa nel ramo di sinistra del fiume con tanto di curva a destra, continua quindi con onde molto divertenti e poi più difficili nel finale. La rapida è facilmente visionabile a piedi lasciando l'auto presso il parcheggio davanti alla Discoteca Igloo. Nei pressi del campeggio di Balangera il fiume si divide con una rapida più facile a sinistra ed una più impegnativa a destra. Le rapide dopo il ponte di Morca e dopo la Chiesetta di Valmaggia hanno subito sostanziali modifiche. Al Baraggiolo il Sesia ha più acqua nel ramo di destra.
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Valsesia ( provincia di Vercelli, regione Piemonte )
Il comunicato sulla situazione in Valsesia datato
5 Febbraio 2003
COMITATO PER LA TUTELA DEL FIUME SESIA E DEI SUOI AFFLUENTI
a.. Il 16 Gennaio, nella sede della Comunità Montana è stato presentato ai cittadini, ai Sindaci, ai derivatori, presenti l'Assessore Provinciale alle risorse idriche e un Funzionario della Regione, lo "Studio sulla fruibilità del fiume Sesia". La presentazione del lavoro, commissionato dalla Provincia e dalla Regione, è stata fatta dalle tre società italiane che hanno vinto il relativo appalto europeo. Si tratta di uno studio sulla compatibilità dell'uso del fiume per i differenti fini: idroelettrico, sportivo, piscatorio, e turistico. Consegna prevista: fine Settembre. Anche in base a questo studio verranno decisi i "Piani di Tutela" della Regione entro il 2003. b.. Il Comune di MOLLIA ha dato la concessione. Insieme al progetto esecutivo è stata depositata alla Provincia, dove si attende il parere definitivo. Il Comitato per la difesa del Sesia chiede alla Provincia e alla Regione la moratoria (come per tutti gli altri progetti) in attesa dei risultati dello Studio di Fruibilità, studio già finanziato dalla Regione. c.. L' E.N.E.L. consegnerà a Marzo la sua Valutazione d'Impatto Ambientale riguardante il suo Mega Progetto BALMUCCIA-QUARONA d.. Sul Sito del Comitato è stata aggiornata la cartina delle derivazioni. (compresa questa recente richiesta dall'ENEL con la costruzione di una diga vera e propria, e con rilascio dell'acqua a Quarona !) . e.. Il 2 e il 3 Febbraio il Comitato è stato presente ai Campionati Italiani di Eskimo a Cernusco sul Naviglio (MI) con una sua postazione, per diffondere materiale informativo e raccogliere iscrizioni e fondi. QUALI E QUANTI PROGETTI :- 15 Progetti di sbarramenti e di centraline per la produzione di energia idroelettrica, presentati da Società private, che interessano tratti di fiume di lunghezza variabile da 2,5 a 5,5 km, di cui: 1 già costruito (3 Km di fiume prosciugato a monte di Alagna) 1 in costruzione (Comune di Rimella) 2 di imminente realizzazione (Comuni di Mollia e di Varallo-loc.Morca) 1 in fase esecutiva, con iter burocratico molto avanzato (Val Vogna) - Un Mega-Progetto ENEL nel Comune di Balmuccia, che convoglierà le acque del Sesia e del Sermenza in un tubo lungo 15 km e del diametro di 5 metri, per arrivare alla centrale prevista a Quarona località Doccio in linea retta attraverso le montagne, prosciugando di fatto il Sesia per circa 20 km. A questo si aggiunge il fatto che l'ENEL, con il progetto presentato nel 1985 (non attuato per l'opposizione sul territorio) possiede ancora otto concessioni distribuite sul bacino dell'Alta Valsesia, la cui destinazione non è ancora chiara. - Una Serie Infinita di Richieste e di studi di fattibilità per derivazioni e centraline che vengono sottoposti quotidianamente all'attenzione dei Sindaci valsesiani (torrente Gronda - Comune di Rassa, torrente Mastallone - Comune di Cravagliana loc. Voj, torrente Sermenza - Comune di Rima, torrente Egua -Comune di Rimasco, più altre "idee" sul torrente Artogna, nel Comune di Sabbia, etc.). DANNI E RISCHI IN AGGUATO CONTRO LA FALSA INFORMAZIONE: I POSTI DI LAVORO NON CI SARANNO. Tutti questi impianti non produrranno posti di lavoro stabili, dato che gli impianti sono automatizzati, e avranno effetti devastanti sulla qualità della vita e sulla già fragile stabilità idrogeologica della Valle, con danni sia immediati che a lungo termine che l'intera collettività dovrà accollarsi; favoriranno il parassitismo a scapito di quanti credono nell'integrità dell'ambiente e hanno avuto, hanno e avranno la volontà di investire le proprie risorse, sul nostro territorio, con benefici chiari e reali per tutti. LA SICUREZZA. Il contenimento dei rischi idrogeologici è prioritario per una politica corretta di sviluppo, ed i pericoli che si instaurerebbero in seguito all'alterazione dell'ambiente fluviale sono documentati e prevedibili per chiunque. La Valsesia è stata finora preservata dai disastri che hanno colpito tutte le valli confinanti quali la Valle d'Aosta e le valli dell'Ossolano, dove da anni è in atto un processo di progressiva cementificazione, intubazione e canalizzazione di fiumi e torrenti.Di chi saranno le responsabilità economiche e penali del dissesto idrogeologico? LA QUALITA' DELLA VITA. Il fiume non ha solo una funzione paesaggistica e ricreativa; La Valsesia è priva di impianti di depurazione delle acque e adesso stiamo parlando di progetti dove sono previsti deflussi minimi vitali basati su parametri e dati di portata delle acque non più attendibili perché vecchi di 20 anni. Quali problemi verrebbero a crearsi per quanto riguarda l'autodepurazione e lo smaltimento degli scarichi fognari nei tratti interessati dalle derivazioni? CHI PAGHERA'  TUTTO QUESTO ? LO SVILUPPO TURISTICO. L'alta Valsesia è una perla naturalistica, ed il turismo legato ad essa è sviluppato e fiorente grazie anche agli sforzi e agli ingenti investimenti degli anni passati in questo settore da parte di privati, di Enti Pubblici e di finanziamenti della Comunità Europea. Nessuno può nascondersi che il prosciugamento di fatto del fiume e di alcuni affluenti comporterebbe un tracollo delle presenze in Valle, relativamente al turismo fluviale e piscatorio, ma anche a tutto il turismo naturalistico. Chi, per esempio, frequenta la Val Vogna, come reagirà al prosciugamento del torrente Vogna per 5,5 km? Chi spende ferie e denaro in Valsesia verrà ancora per balneare in un rigagnolo maleodorante? COSA ABBIAMO E COSA RISCHIAMO DI PERDERE. Il fiume Sesia e i suoi affluenti principali (Otro, Vogna, Artogna, Egua, Sorba, Sermenza, Mastallone) costituiscono attualmente un ecosistema fluviale che, nell'ambito del Nord Italia, si caratterizza per un eccezionale livello di "naturalità". In particolare, il sistema ecofluviale del fiume Sesia, per il suo caratteristico regime idrico e per l'assenza di insediamenti produttivi nell'Alta Valle, offre una qualità delle acque decisamente superiore a quella della maggior parte dei fiumi alpini, e un'elevata biodiversità faunistica, ospitando la pregiata Trota Marmorata, il Temolo autoctono, la Trota Fario e l'insieme dei macroinvertebrati fluviali. Inoltre, la Valsesia mantiene ancora una densità abitativa relativamente bassa con un impatto antropico sull'ambiente corrispondentemente contenuto. Uno degli elementi di più forte attrazione turistica è l'amplissima offerta di attività sportive, terrestri e acquatiche, praticabili nella valle; il trekking, praticato anche nelle numerose valli laterali; l'alpinismo, praticato prevalentemente sul gruppo del Monte Rosa; lo sci invernale, gli sport d'acqua viva (rafting, canoa, torrentismo, hydrospeed) e la pesca sportiva, praticati lungo tutto il fiume Sesia e i suoi affluenti. La straordinaria ricchezza naturalistica della Valsesia, ed il significativo potenziale turistico ad esso correlato, sono un valore ed una risorsa che devono essere preservati e valorizzati. Una delle battaglie che il Comitato ha portato avanti in questi anni è stata la richiesta, indirizzata a Regione Piemonte e Provincia di Vercelli, di promuovere e finanziare uno "Studio sull'uso plurimo delle acque" da utilizzare come strumento conoscitivo indispensabile per una programmazione seria ed equilibrata del territorio, e di sospendere, nel frattempo, qualsiasi iter burocratico di autorizzazione alle richieste depositate in Provincia. Questo studio è stato finalmente finanziato e la sua consegna è fissata per la fine del 2003. Contro ogni logica, la Provincia, che è l'unico Ente Pubblico che possa disporre la moratoria in questione, non sente l'esigenza di fermare i progetti, che hanno un esteso coinvolgimento territoriale e/o un preoccupante impatto ambientale, alcuni dei quali già oggi sono in fase di realizzazione. In questo modo si procede con lo sfruttamento indiscriminato del bacino dell'Alto Sesia e con la sua programmata devastazione; inoltre lo Studio, fortemente richiesto dal Comitato, diventa totalmente inutile, se non per fare da paravento ad interessi poco chiari. E TU CANOISTA, HAI LE IDEE CHIARE ? QUANDO TI CHIAMEREMO, SARAI PRONTO A VENIRE DARE UNA MANO ... E A DIRE COME LA PENSI TU ? www.laproxima.it/comitatosesia

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Torino,
25 Febbraio 2003  La Regione Piemonte dispone la "moratoria" sul fiume Sesia 
La Giunta regionale, assumendo i poteri del Consiglio, ha approvato la "moratoria" sul fiume Sesia: da oggi e per i prossimi tre anni nel tratto tra le sorgenti di Alagna e il ponte della frazione Baraggiolo di Varallo entrano in vigore le misure di salvaguardia annunciate nei giorni scorsi. Vengono così sospesi i lavori relativi a concessioni già autorizzate ma non ancora realizzate, l'avvio di nuovi procedimenti per derivazioni comprendenti opere fisse in alveo e sulle sponde, le istruttorie in corso per opere di derivazione idrica, il pagamento di canoni e sovracanoni per le concessioni già rilasciata ed ora bloccate. Inoltre, la Provincia di Vercelli ed i Comuni di Alagna, Riva Valdobbia, Mollia, Campertogno, Piode, Pila, Scopello, Scopa, Balmuccia, Vocca e Varallo hanno l'obbligo di non emanare atti in contrasto con la delibera regionale e di assumere i conseguenti atti inibitori e sanzionatori. A spiegare i motivi che hanno portato la Giunta a questo provvedimento è l'Assessore regionale all'Ambiente, Ugo Cavallera: "La Valsesia richiama da anni migliaia di turisti interessati, oltre che alle bellezze naturali, anche alla fruizione ricreativa delle acque, con riferimento soprattutto
all'attività piscatoria e agli sport di acqua viva. Inoltre, l'indubbio valore ambientale e ricreativo di un corso d'acqua sostanzialmente integro per 32 km consecutivi è suffragato dal fatto che nel 2001e 2002 sono stati organizzati i campionati europei e mondiali di canoa, con significative ricadute economiche che coinvolgono, oltre agli operatori del settore turistico, l'intera comunità valsesiana". "Regione, Provincia e comunità locali - aggiunge Cavallera - hanno finora investito nella zona dell'alto Sesia significative risorse finanziarie a sostegno della funzione ricreativa delle acque, con la costruzione di accessi al fiume per le imbarcazioni, costruzione di aree panoramiche, servizi igienici e parcheggi. Infine, la Regione, nel Piano di tutela delle acque, è orientata a destinare il tratto in questione alla pratica degli sport di acqua viva". Attualmente, nella porzione del bacino idrografico dell'alto Sesia a monte dell'abitato di Varallo sono in esercizio sette derivazioni d'acqua al servizio di altrettanti impianti idroelettrici di potenza modesta (da 1.785 a 125 kW), ai quali si aggiungono tre piccoli impianti di autoproduzione, ed esiste una sola derivazione in esercizio. Risultano autorizzate ma non ancora realizzate, in quanto non sono state costruite le opere idrauliche necessarie per il loro funzionamento, due concessioni di derivazione per uso idroelettrico. Sono inoltre in corso, presso i competenti Uffici provinciali, le istruttorie di quattro nuove istanze di concessione di derivazione a uso idroelettrico, tra cui una di grande derivazione per prelevare dal Sesia a Balmuccia la portata di 32.000 l/sec massimi e 12.200 l/sec medi per produrre la potenza nominale media di 17.465 kW.
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Comunicato del Comitato Sesia, datato
28 Febbraio 2003 E’ ufficiale: Sesia salvo per tre anni! 
La Regione Piemonte ha pubblicato sul suo sito la notizia dell’approvazione della moratoria richiesta dal Comitato. Grazie a chi ha sostenuto la nostra azione: con messaggi, sottoscrivendo la tessera annuale del comitato, partecipando di persona alle manifestazioni. Grazie anche ai giornali e ai siti di canoa, a Rivernews che ha fornito le bandiere quest’estate.Questo risultato è il frutto anche della volontà e dell’impegno di tutti voi. L’interesse e il sostegno dimostrati da tante persone e tanti (sempre di più) enti e associazioni, la combattività di chi ha lottato per tre anni (un grazie anche ai pescatori!), hanno permesso questo risultato. E’ molto, ma per la precisione sappiate che la moratoria non vale per gli affluenti! Eh, già. Non siamo in una favola o in un film. Questa è la realtà, ragazzi! E altri successi andranno strappati, uno per uno, con metodo e pazienza. Quindi, confortati da un grande successo, consideriamo l’impegno per l’acqua della Valsesia non esaurito. Ma speriamo che la strada già aperta renda più agevole il cammino per tutti i Valsesiani che decideranno di tenersi la loro acqua invece che cederla agli speculatori. A questo proposito c’è già un debutto promettente: i Comuni di Alagna e Riva Valdobbia, tenendo (per la prima volta!) una seduta unica e comune dei due Consigli Comunali, hanno deciso all’unanimità di chiedere alla Regione Piemonte l’estensione della moratoria agli affluenti. La riunione dei Consigli congiunti si è svolta a Riva Valdobbia domenica 23 Febbraio. Erano presenti: Comunità Montana, Società Valsesiana Pescatori Sportivi, Comitato Sesia, Consorzio della Val d’Otro, i derivatori interessati ai progetti riguardanti la Val d’Otro e la Val Vogna. Ultimo minuto: sul numero di Airone di Giugno ci sarà un articolo sul Sesia e i suoi affluenti.
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Comunicato del Comitato Sesia, datato
Maggio 2003
Dopo il voto della Giunta, è arrivato a metà Aprile quello definitivo dell’Assemblea Regionale Piemontese. E’ passata la moratoria per il Sesia, oltre ad un Ordine del Giorno presentato dall’Opposizione nel quale si invita la Giunta ad impegnarsi ad estendere anche agli affluenti la moratoria.- Il Consorzio d’Otro ha venduto i terreni agli interessati al relativo progetto, che quindi va avanti. - Recentemente è stato presentato in Provincia a Vercelli,  un progetto di raddoppio nel territorio comunale di Cravagliana della già esistente centrale della Bagnola alimentata da un affluente del Mastallone, con nuova derivazione sul Mastallone stesso della lunghezza di alcuni km..Il Consiglio Comunale ha già espresso un parere negativo al progetto. Il Comitato chiederà di ribadirlo alla prossima Conferenza dei Servizi (momento d’incontro di tutti i soggetti interessati: Provincia, Magistrato del Po, Comunità Montana, ecc.), il 21Maggio.- Sul mensile "Airone" di Maggio è stato pubblicato l’articolo sul Sesia (il Comitato ha dedicato una giornata a giornalisti e fotografo per accompagnarli nei luoghi interessati ai progetti). L'articolo lo trovate alle pagine 41 e 42. (n.d.r.: andate all'edicola e comprate "Airone"!!) - La sera di sabato 24 Maggio, in occasione delle gare (24 e 25 Maggio) del  Campionato Italiano di Rafting 2003, si terrà a Scopello l’annunciata Festa del Sesia. Sarà sul piazzale delle Seggiovie, con grigliata alle 20 e concerto alle 22,30. Per la grigliata, che si terrà al tendone della Pro Loco, prenotare allo 0163-71118. Alla mattina, durante le prove, in uno dei gazebo presenti sul piazzale del “Bar Capriccio”, sempre a Scopello sarà attivo un centro informazioni e iscrizioni del Comitato. Lo stesso che sarà presente poi la sera stessa alla Festa, e il giorno dopo, domenica 25, durante le gare e le premiazioni relative alla prova di Campionato Italiano Rafting sul Piazzale delle Seggiovie.
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Ho ricevuto una email in merito alla Valsesia -- Settembre 2004
La pubblico omettendo volutamente il nome e l'indirizzo di posta elettronica di chi l'ha scritta.
"Caro Marco, non sono un'appassionata di canoa ma amo moltissimo il Sesia e la Valsesia.
Volevo focalizzare la tua attenzione sugli scempi che il comune di Mollia sta effettuando,
primo fra tutti la creazione di deturpanti quanto presumo inutili margini di pietra in localita' Casacce.
Mi sento indignata e impotente di fronte alla distruzione di un paesaggio che fino all'anno scorso era selvaggio e stupendo.
Purtroppo temo che non si possa piu' far nulla e temo che neanche una piena di quelle con i fiocchi possa mai cancellare tale obbrobrio! Quello che mi chiedo e' a chi giova tutto cio'. Cordiali saluti."

  • Il Sesia è libero dalle dighe! -- 28 Ottobre 2004

Comunicazione del Comitato per la tutela del fiume Sesia e dei suoi affluenti
Avete letto bene! Dopo la Moratoria, e lo Studio sull’Uso Plurimo delle Acque, finalmente il 20/09/2004 è stato approvato dalla Regione Piemonte, il “Piano di Tutela delle Acque”: www.regione.piemonte.it/acqua/index.htm. Il Piano, per quanto riguarda il territorio Valsesiano, pone limiti ben precisi alle derivazioni (anche se purtroppo non in tutti i casi), stabilisce destinazioni d’uso e definisce le linee guida per il futuro dei corsi d’acqua, facendo proprie le direttive CE per quanto riguarda la loro rinaturalizzazione. Sul Sesia da Alagna a Varallo non si faranno né nuove derivazioni ne’ dighe, e così per tutti gli affluenti, tranne, purtroppo, tre (ma vedremo dopo nel dettaglio). Quindi l’acqua continuerà a scorrere anche nell’Egua, nel Sermenza, nel Sorba, nell’Artogna etc.! Non solo, è stata anche messa in evidenza la naturale vocazione e destinazione del comprensorio per gli sport fluviali, ed è stata citata una parola, rinaturalizzazione, che darà modo, speriamo, di affrontare anche il problema dei disalvei e delle sponde artificiali.Queste notizie sono qualcosa per cui anni fa in molti avrebbero messo la firma…....e per fortuna in molti l’abbiamo fatto! Un grazie dal Comitato alle tante persone che hanno contribuito al raggiungimento di questo definitivo successo: chi con anni d’impegno appassionato, chi con le firme, chi con un contributo economico, chi con la presenza fisica in momenti cruciali. Anche il dibattito a livello nazionale e internazionale tramite la stampa e Internet, la continua sorveglianza e i relativi aggiornamenti degli utenti dei fiumi alla comunità, hanno contribuito alla causa, dimostrando un interesse esteso e quindi meritevole di attenzione da parte dei Legislatori. E veniamo ai tre affluenti non compresi nel provvedimento.
Il Piano di Tutela delle Acque non prevede infatti la salvaguardia del Mastallone, anzi stabilisce la sua destinazione ad uso idropotabile (c’è un progetto “delirante” di invaso da 35.000.000 mq.); nel mese di maggio il Comitato aveva denunciato con un comunicato stampa, la follia di un progetto di questo tipo e comunque gli Enti Locali (Sindaci e Comunità Montana) hanno preso una posizione assolutamente contraria. Purtroppo questi sono giochi politici per cui è probabile che tutto ciò accada per poter presentare un progetto di invaso alternativo ad uno già presentato in Valsessera, e fra i due quello di più probabile realizzazione dovrebbe essere il secondo; ma intanto non ci sono tutele sul Mastallone. Il Vogna e l’ Otro invece, essendo stati destinati da anni dai Comuni di Alagna e Riva Valdobbia alla produzione di energia idroelettrica ed essendo già stati approvati i progetti con il rilascio della concessione, non rientrano nella nuova normativa, anche se non è per ora stato costruito ancora niente!L’importante è non abbassare la guardia, visto che siamo in Italia dove vige il concetto: “fatta la legge trovato l’inganno”. In sostanza attualmente siamo di fronte a questa situazione: la Regione Piemonte approva il “Piano” preparato dall’Assessorato alle risorse idriche, ponendo limiti ben precisi e puntando alla rinaturalizzazione dei corsi d’acqua, mentre l’ufficio accanto, Assessorato Opere Pubbliche, interviene con sponde artificiali e lavori in alveo come a Mollia; le incoerenze e le contraddizioni continuano a fioccare, come vedete, ma non è una novità. Il Comitato è comunque già al lavoro per proseguire l’opera sul fronte dei disalvei e delle canalizzazioni selvagge dei greti (business dell’immediato futuro), e confida nella continuità del sostegno fin qui dimostrato. Il caso Mollia: la relazione geologica di Andrea Bavestrelli (grazie ancora ad Andrea per la disponibilità), unita ad una relazione del Comitato con allegate una serie di fotografie che hanno monitorato passo per passo i lavori effettuati, è stata spedita ad un consigliere della Regione Piemonte (che già in passato ci aveva aiutato)Lo scopo è di arrivare a presentare un’interrogazione in Consiglio Regionale destinata all’Assessorato Opere Pubbliche (Ente competente); speriamo con questa azione di creare un precedente che possa permetterci di avere gli strumenti necessari per fermare questa tipologia di interventi che già si profilano all’orizzonte (Piode, Scopello, Vocca e Baraggiolo etc.). L’importante è andare avanti e crederci!


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