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Non c'e' pace per la Valle Anzasca!
Ho ricevuto in copia e pubblico con il suo consenso, la lettera e alcune foto di
Emanuele Brambilla inviate a varie autorita' locali in merito ai lavori per la
costruzione di una centralina elettrica in località Pecetto.
( zona di Macugnaga, Valle Anzasca, provovincia di Verbania, regione Piemonte ) Luglio 2010
Buongiorno,
ieri sono salito in seggiovia al Belvedere e ho potuto constatare lo stato dei
lavori di esecuzione della condotta forzata della centralina in località
Pecetto, di cui non conoscevo nulla.
Purtroppo sono rimasto spiacevolmente colpito dalle modalità con cui sono svolti
i lavori:
- senza nessun riguardo per la vegetazione, la maggior parte degli alberi
intorno al cantiere sono stati "ruspati" e danneggiati anche irrimediabilmente.
- senza tener conto delle benchè minime precauzioni di costruzione in un
territorio così sensibile: piante divelte ed abbandonate nel greto dei torrenti,
pronte per essere trascinate via dalla piena, condotta posata trasvelsamente al
corso di un torrente senza nessuna sistemazione spondale (in caso di piena, gli
effetti son ben immaginabili),
attrezzature di cantiere in alveo e sommerse dall'acqua nei pressi dell'opera di
presa a monte, argini sistemati in maniera posticcia e sicuramente non idonei a
contenere una possibile piena durante il periodo di cantiere, conduttura zeppata
con pezzi di legno nello scavo, con acqua dai torrenti circostanti che corre
nello scavo stesso e pregiudica la stabilità dell'opera...
- senza adeguatamente cintare l'area di cantiere: un cancello aperto in sponda
destra del torrente appena a valle del Burki, nessuna barriera nell'area di
cantiere appena a monte del parcheggio di Pecetto, se passo di fianco alla
stazione abbandonata della funivia posso accedere agli scavi senza nessun
cartello o recinzione.
- Dalla seggiovia ho visto taniche e latte di prodotti chimici (spero vuote) sul
ciglio di un torrente, facile "preda" delle acque in caso di aumenti di portata.
- Il tutto condito dalla netta sensazione di lavori svolti "in economia" e senza
il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro (basta vedere lo stato della
fascia di sollevamento utilizzata per movimentare il "setaccio" all'inizio della
pista appena a monte della partenza della seggiovia a Pecetto.
- Non entro nel merito di decisioni sul "se e dove fare nuovi impianti
idroelettrici" presa a suo tempo, però ritengo che fare le cose "a regola
d'arte" possa aiutare l'ambiente (che è la prima risorsa del Comune che lei
amministra, anche se spesso si dice che la risorsa sono i turisti...) e possa
garantire delle opere funzionali nel tempo. Il tutto senza dimenticare che si
opera in un contesto di elevatissimo rischio idrogeologico: un evento di rotta
subglaciale (vedi lago Effimero) o di improvviso cedimento della morena frontale
del lago delle Locce (processo in corso da ormai qualche anno...) porterebbe ad
improvvisi e inimmaginabili portate nei torrenti a valle.... ai quali sono stati
diminuiti gli argini, sono state aperte vie preferenziali di scorrimento delle
acque, sono stati deposti materiali ed attrezzature in alveo. Le lascio
immaginare gli eventuali effetti per la popolazione a valle, che Lei ha il
dovere e l'onere di proteggere al di là di ogni interesse economico.
- Non ho ora a disposizione alcune foto testimonianti quanto sopra citato, e
purtroppo non ho fotografato le situazioni più gravi durante la salita in
seggiovia. Provvederò comunque ad inviarle quanto in mio possesso, per sua
conoscenza e spero doverosa opera di controllo sull'operato delle imprese in
appalto.
Cordiali saluti, Emanuele
Brambilla
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